Questo testo, in cui mi ritrovo parola per parola, è attribuito al critico musicale, poeta e saggista Mário de Andrade (ma non sono riuscito a trovare la fonte e sospetto che la frase conclusiva non sia autentica perché già nota).
A. C.
“LA MIA ANIMA HA FRETTA
Ho contato i miei anni ed ho scoperto che ho meno tempo da
vivere rispetto a quanto ho vissuto finora.
Mi sento come quel bimbo cui regalano un pacchetto di dolci: i primi li mangia con piacere,
ma quando si accorge che gliene rimangono pochi,
comincia a gustarli intensamente.
Non ho più tempo per riunioni interminabili, in cui si discutono statuti, procedimenti e regolamenti interni, sapendo che alla fine non si concluderà nulla.
Non ho più tempo per sopportare persone assurde che, oltre che per l’età anagrafica, non sono cresciute per nessun altro aspetto.
Non ho più tempo da perdere per sciocchezze.
Non voglio partecipare a riunioni in cui sfilano solo “Ego” gonfiati. Non ho più tempo per i manipolatori, gli arrivisti, gli approfittatori.
Mi disturbano gli invidiosi.
Ho poco tempo per
discutere di beni materiali o posizioni sociali.
Amo l’essenziale, perché la mia anima ora ha fretta.
Adesso voglio vivere tra esseri umani sensibili.
Gente che sappia amare e burlarsi dei suoi errori.
Gente che non si vanti dei suoi lussi e delle sue ricchezze.
Gente che non sfugga alle sue responsabilità.
Gente che difenda la dignità umana.
Voglio circondarmi di gente che desideri vivere con onestà e rettitudine.
Perché solo l’essenziale fa sì che la vita valga la pena viverla.
Ho fretta per vivere con l’intensità che solo la maturità ci può dare.
Il mio obiettivo, é andar via in pace con i miei cari e con la mia coscienza.
Abbiamo due vite e la seconda inizia quando ti rendi conto che ne
hai solo una”.
1 commento:
D'accordo!
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