venerdì 6 settembre 2024

Afferrare per mano chi sta per scivolare. Un'esperienza a Bologna

 Dal 2020 opera a Bologna l’Associazione di promozione sociale “Insight Centro Studi Ricerca Formazione” che, tra altre benemerite iniziative, ha svolto una ricerca-azione all’interno della sede bolognese della Cooperativa “Sammartini” di Bologna: una cooperativa di lavoratori (d’ambo i sessi), coadiuvati da volontari, che vengono impegnati per quattro ore al giorno in attività che possano garantire un minimo di autonomia psicologica ed economica a persone in situazioni di grave marginalità sociale. Poiché l’Associazione “Insight” gestisce anche un marchio editoriale, i risultati della ricerca-azione sono disponibili in un agile, ma denso, volumetto: T. Castaldini – C. Di Lucchio – F. Mandreoli – G. Marcello – A. Resca – M Rimondi - R. Tinti – M. Tolomelli, In bilico. Una ricerca di traiettorie di vita, relazioni e lavoro, Edizioni Zikkaron, Bologna 2022, pp. 149, euro 10,00.

La prima parte (Tracce biografiche) raccoglie “le storie di vita delle lavoratrici e dei lavoratori della cooperativa a partire da tre ambiti che, più di altri, definiscono una persona: il contesto familiare e affettivo, la condizione abitativa e, infine, la condizione di salute” (p. 27); le luci e le ombre della “vita in cooperativa”, delle relazioni interpersonali e dei “cambiamenti auspicabili” (p. 74); infine “gli interessi e le passioni che amano coltivare nel tempo libero” (p. 83) queste persone che non sempre hanno una “casa” dove trovarsi fisicamente e identitariamente.

La seconda parte del libro (Appunti di metodo) tira brevemente delle conclusioni sul “nostro sistema di welfare costruito su rischi sociali e momentanei”, ma inadatto a proteggere dalla “vulnerabilità” di lungo periodo (p. 109). Di più ampio respiro le Considerazioni di carattere metodologico e teologico a firma di Fabrizio Mandreoli (co-direttore scientifico della ricerca insieme a Giorgio Marcello): l’approccio “inter- e trans- disciplinare” ha permesso di “formulare una serie di questioni rilevanti” sia dal punto di vista del versante “esistenziale, sociale e politico” che  nell’ambito dello stesso “gruppo di ricercatori” che hanno sperimentato “un qualche processo di trasformazione a vari livelli” (p. 122). Anche se la ricerca-azione è stata caratterizzata da  “un fondamentale tratto non confessante”, Mandreoli conclude elencando “alcune domande e prospettive che possono essere anche teologicamente rilevanti”: “contemplare la città, o semplicemente guardarla con attenzione e senso di cura” (pp. 122 – 123); la capacità di “riconoscere, come veri e propri rabdomanti, nelle trame dell’esistenza i germi del regno di Dio e, nello stesso tempo, vedere in maniera profetica le logiche e le pratiche dell’anti-regno” (p. 124); la necessità di rivedere  l’orizzonte della  “nostra rilettura delle Scritture e della tradizione cristiana”, al di là di “percorsi noti, in una sorta di gabbia d’acciaio, senza respiro, senza forza vitale e senza la possibilità che le storie di vita interagiscano con la storia della salvezza” (p. 127);l’urgenza di uscire “dalla mentalità/spiritualità vorace di cristianità” per adeguarsi ad una “presenza che può divenire più reticolare e meno ‘imponente’, ma non per questo meno evangelica e meno significativa” (ivi).   Sullo sfondo, ma anche a suggello della trattazione, la convinzione che – per “quanti si occupano di teologia o di ricerca sociale” – “il luogo da cui si guarda e riflette è dirimente: non crediamo sia possibile riflettere sulla realtà sociale nelle sue molteplici ferite e sulle vicende liminali a partire da una posizione asettica ed equidistante” (ivi).

Augusto Cavadi

Fonte: https://www.grusol.it/apriInformazioniN.asp?id=9316

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