COSA SAPERE DEI FEMMINISMI PRIMA DI CONTESTARLI
E’ possibile parlare ai giovanissimi di temi delicati
adottando alcuni dei loro linguaggi? Il filosofo Lorenzo Gasparrini e la
fumettista Cristina Portolano ci hanno provato – e con risultati apprezzabili –
nel loro I ragazzi possono essere femministi? Tutto quello che i maschi
avrebbero sempre voluto sapere (ma non hanno mai osato chiedere),
Settenove, Cagli 2023.
Sin dall’inizio viene chiarito che “femminismo oggi significa
fare qualcosa contro le disparità provocate da valori sociali discriminatori”
e, in questa accezione, esso va declinato al plurale: ci sono infatti tanti
femminismi quanti sono i movimenti che reclamano il diritto alle differenze
individuali in un quadro di uguaglianza di opportunità. Se così intesi, i
femminismi – che hanno visto all’inizio l’esclusivo protagonismo delle donne –
sono oggi caratterizzati dalla partecipazione anche di soggetti maschili,
disposti ad allearsi con le donne in lotta senza voler sostituirsi a nessuna.
Sullo sfondo delle grandi tematiche gli autori incidono
domande più definite e concrete: “che differenza c’è tra sesso, genere e
orientamento?” “A molte ragazze non piace più essere corteggiate, questo non è
colpa del femminismo?” “Ma esistono i lavori per uomini e i lavori per donne?” “ma
davvero devo chiedere il consenso per qualsiasi cosa voglio fare con una
ragazza?” “Come faccio a sapere qual è il modo più rispettoso per conoscere
persone diverse?” Cos’è “l’intersezionalità” ? “Forza” e “violenza” sono
sinonimi? “In televisione vedo molte ragazze e donne poco vestite, perché poi
si lamentano di subire violenze e molestie?” “Perché non posso dire a una che è
brutta? Si vede, mica è un segreto!” Si ripete spesso che bisogna liberarsi
dagli stereotipi, dai luoghi comuni: ma ci crederebbero in tanti se non fossero
veri?
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