lunedì 11 marzo 2024

IL CONVEGNO NAZIONALE DEL "MOVIMENTO NONVIOLENTO": UNA BREVE SINTESI


“Adista/Notizie” 9.3.2024

Obiezione alla guerra, priorità della nonviolenza

secondo il Movimento Nonviolento italiano a congresso a Roma

“Obiezione alla guerra, oggi! Priorità della nonviolenza”: questo il titolo del XXVII Congresso nazionale del Movimento Nonviolento svoltosi a Roma nei giorni 23 – 25 febbraio 2024 (a sei anni dall’edizione precedente). Più di un centinaio di persone, provenienti da tutta Italia (Sardegna e Sicilia), hanno partecipato ai lavori mandati in onda da “Radio radicale” (nei cui archivi resterà la registrazione completa) con un visibile senso di sollievo dopo gli anni difficili dei collegamenti su piattaforma a causa della pandemia.

La prima sessione (nella stessa giornata in cui la Polizia di Stato manganellava gli studenti a Pisa, a cui i convegnisti hanno espresso unanime solidarietà) è stata caratterizzata da un incontro “Verso un’Europa democratica, ecologica, nonviolenta” (con Daniele Taurino, Giorgia Sorrentino, Francesco Vignarca, Maria Rodriguez Alcazar) introdotto e moderato da Massimiliano Pilati, e da un talk show con Mauro Biani e di nuovo (in quanto autore del libro Disarmo nucleare) Francesco Vignarca.

La seconda sessione (nella mattinata di sabato) ha visto, dopo gli interventi di varie associazioni della Rete “Pace e disarmo” e la relazione del presidente Mao Valpiana, la illustrazione della “Campagna di Obiezione alla guerra” e la testimonianza dell’obiettrice di coscienza bielo-russa Olga Karatch (che proprio il giorno precedente aveva ricevuto alla Camera dei Deputati il premio Langer 2023). Da lei un accorato e toccante appello a smascherare la contraddizione fra i proclami dei politici sulla necessità della pace e le loro decisioni effettive in direzione opposta. La terza sessione, dopo la pausa pranzo, è stata inaugurata da una festa per i 60 anni della rivista “Azione nonviolenta” nel corso della quale si è realizzato il passaggio di consegne fra l’attuale direttore, Mao Valpiana, e il nuovo, Daniele Taurino. Hanno fatto seguito gli interventi liberi dei partecipanti, anche a nome dei centri territoriali sparsi per il Paese. Si sono intrecciate varie narrazioni, suscitando alternativamente sentimenti di tristezza e di speranza, ma non sono mancate le proposte per il futuro: tra le quali che si faccia pressione dal basso affinché l’Europa si doti di una Costituzione vera e propria; che in essa venga inserito un articolo sul ripudio della guerra (come l’undicesimo della nostra Costituzione) e sulla gestione statale di corpi civili di difesa nonviolenta. Come era inevitabile si è fatto cenno alla proposta di una lista proposta da Raniero La Valle e Michele Santoro che, a giudizio di qualche intervenuto, dovrebbe non tanto togliere voti “a sinistra” quanto convincere ad andare a votare quanti non riconoscono in nessun’altra lista le istanze né del pacifismo né della nonviolenza.

La domenica mattina, infine, una parte dei convegnisti si è ritrovata in piazza San Pietro come segno di solidarietà per l’azione pedagogico-politica di papa Francesco a favore della pace immediata e duratura.  E a sottolineatura del progresso culturale del mondo cattolico da quando il fondatore del Movimento Nonviolento, Aldo Capitini, lamentava che il Concilio Vaticano II non avesse assunto come proprio il tema della nonviolenza.

Significativo di un’analoga trasformazione, infine, un dettaglio logistico: il congresso è stato ospitato da un locale della CGIL a conferma del passaggio da una stagione di distanza e di contrasto fra il sindacato e il movimento pacifista e nonviolento all’attuale stagione di convergenza ideale e operativa.

Augusto Cavadi

www.augustocavadi.com


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