“Adista/Notizie” 9.3.2024
Obiezione alla guerra, priorità della nonviolenza
secondo il
Movimento Nonviolento italiano a congresso a Roma
“Obiezione alla guerra, oggi! Priorità della nonviolenza”:
questo il titolo del XXVII Congresso nazionale del Movimento Nonviolento svoltosi
a Roma nei giorni 23 – 25 febbraio 2024 (a sei anni dall’edizione precedente).
Più di un centinaio di persone, provenienti da tutta Italia (Sardegna e
Sicilia), hanno partecipato ai lavori mandati in onda da “Radio radicale” (nei
cui archivi resterà la registrazione completa) con un visibile senso di
sollievo dopo gli anni difficili dei collegamenti su piattaforma a causa della
pandemia.
La prima sessione (nella stessa giornata in cui la Polizia di
Stato manganellava gli studenti a Pisa, a cui i convegnisti hanno espresso
unanime solidarietà) è stata caratterizzata da un incontro “Verso un’Europa
democratica, ecologica, nonviolenta” (con Daniele Taurino, Giorgia Sorrentino,
Francesco Vignarca, Maria Rodriguez Alcazar) introdotto e moderato da
Massimiliano Pilati, e da un talk show con Mauro Biani e di nuovo (in
quanto autore del libro Disarmo nucleare) Francesco Vignarca.
La seconda sessione (nella mattinata di sabato) ha visto,
dopo gli interventi di varie associazioni della Rete “Pace e disarmo” e la
relazione del presidente Mao Valpiana, la illustrazione della “Campagna di
Obiezione alla guerra” e la testimonianza dell’obiettrice di coscienza
bielo-russa Olga Karatch (che proprio il giorno precedente aveva ricevuto alla
Camera dei Deputati il premio Langer 2023). Da lei un accorato e toccante
appello a smascherare la contraddizione fra i proclami dei politici sulla
necessità della pace e le loro decisioni effettive in direzione opposta. La
terza sessione, dopo la pausa pranzo, è stata inaugurata da una festa per i 60
anni della rivista “Azione nonviolenta” nel corso della quale si è realizzato
il passaggio di consegne fra l’attuale direttore, Mao Valpiana, e il nuovo,
Daniele Taurino. Hanno fatto seguito gli interventi liberi dei partecipanti,
anche a nome dei centri territoriali sparsi per il Paese. Si sono intrecciate
varie narrazioni, suscitando alternativamente sentimenti di tristezza e di
speranza, ma non sono mancate le proposte per il futuro: tra le quali che si
faccia pressione dal basso affinché l’Europa si doti di una Costituzione vera e
propria; che in essa venga inserito un articolo sul ripudio della guerra (come
l’undicesimo della nostra Costituzione) e sulla gestione statale di corpi
civili di difesa nonviolenta. Come era inevitabile si è fatto cenno alla
proposta di una lista proposta da Raniero La Valle e Michele Santoro che, a
giudizio di qualche intervenuto, dovrebbe non tanto togliere voti “a sinistra”
quanto convincere ad andare a votare quanti non riconoscono in nessun’altra
lista le istanze né del pacifismo né della nonviolenza.
La domenica mattina, infine, una parte dei convegnisti si è
ritrovata in piazza San Pietro come segno di solidarietà per l’azione
pedagogico-politica di papa Francesco a favore della pace immediata e duratura.
E a sottolineatura del progresso
culturale del mondo cattolico da quando il fondatore del Movimento Nonviolento,
Aldo Capitini, lamentava che il Concilio Vaticano II non avesse assunto come
proprio il tema della nonviolenza.
Significativo di un’analoga trasformazione, infine, un
dettaglio logistico: il congresso è stato ospitato da un locale della CGIL a
conferma del passaggio da una stagione di distanza e di contrasto fra il
sindacato e il movimento pacifista e nonviolento all’attuale stagione di
convergenza ideale e operativa.
Augusto Cavadi
www.augustocavadi.com
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