IL GATTOPARDO
(Edizione Sicilia)
1. Ottobre 2023
PALERMO, CITTA’ BIFRONTE
Nei racconti dei viaggiatori
illustri che scrivono della Sicilia si ritrova – quasi come schema tipico – il
contrasto fra i molti pregi dei luoghi e gli altrettanti difetti degli
abitanti. Nel Voyage en Sicile,
pubblicato in piena Rivoluzione francese, il dotto Dominique Vivant Denon non
fa eccezione. Arrivato, lungo la costa tirrenica a Palermo (percorrendo, tra
Termini e Bagheria, “la strada più piacevole del mondo”), afferma che, più si
osserva la città, e “sempre più l’abbelliscono i suoi particolari: belle
strade, grandi e belle piazze, fontane pubbliche e fontane private fino al
quarto piano di ogni casa, chiese splendide e passeggiate deliziose, un’aria
pura; una densa popolazione e, tuttavia, una pulizia che non si riscontra in
nessun’altra città del regno, un commercio fiorente, benché non raggiunga
ancora che la dodicesima parte delle sue possibilità, una gran quantità di
nobili dimore ricche e fastose; un clima caldo, delle passioni vive, delle
donne gradevoli e dei costumi sibaritici. Tutto questo lascia immaginare se il
soggiorno debba essere preferito a quello delle altre città del regno”.
A fronte di tanta entusiastica
ammirazione, la stoccata finemente ironica sui cittadini, devoti a santa
Rosalia, cui riservano l’omaggio del Festino:
“la sua salma è stata traslata a Palermo, dove non passa giorno o anno che non
compia numerosi miracoli: e, senza dubbio, il miracolo maggiore è quello di far
muovere, per cinque giorni all’anno, uno dei popoli più indolenti che vi siano
in Europa”.
A due secoli di distanza, il
lettore palermitano non può fare a meno di notare una certa esagerazione
letteraria sia in positivo, quando si esaltano alcuni aspetti della vivibilità
urbana (davvero Palermo è stata un tempo la più pulita città delle “Due
Sicilie”?), sia in negativo, quando si stigmatizza l’indolenza degli abitanti
(tra i quali vi sono stati, e vi sono, esemplari di enorme laboriosità). E,
soprattutto, che un contrasto del genere non può durare a lungo: o i cittadini,
in preda alla pigrizia, finiscono con l’imbarbarire la qualità della vita
cittadina o, se questa resiste, è solo perché gli attivamente responsabili
saranno diventati maggioranza.
Augusto Cavadi
www.augustocavadi.com
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