La morte di Castillo, teologo del popolo latino-americano.
Domenica 12 novembre , all’età non esigua di 94 anni, si è
spento il teologo spagnolo José María
Castillo, noto anche ai lettori italiani per alcuni suoi testi mitemente
esplosivi (quali L’umanizzazione di Dio, Fuori dalle righe. Il
comportamento del Cristo, Vittime del peccato, La laicità del
vangelo, L’umanità di Gesù nonché quei post sul blog www.religiondigital.com che spesso Lorenzo Tommaselli ha tradotto e diffuso sulla
rete). Come ha scritto il giornalista José Manuel Vidal, “Pepe era una persona
speciale, che attirava l’attenzione per la sua saggezza, la sua empatia e la
sua umiltà, ma soprattutto perché si faceva amare”.
La sua vicenda è tipica di molte intelligenze teologiche a
cavallo fra il XX e il XXI secolo. Giovanissimo, partecipa al Concilio Vaticano
II in quanto perito del cardinale Tarancón, ma – dopo la morte di Paolo VI e
l’ascesa al pontificato di Giovanni Paolo II – viene destituito (ovviamente
senza nessun processo) dalla cattedra della Facoltà di Teologia di Granada. La
Compagnia di Gesù, di cui era membro, prova a proteggerlo affidandogli un’altra
cattedra di teologia presso l’Università Centroamericana di San Salvador, dove
diventa esponente di spicco della Teologia della Liberazione.
Quando anche questa seconda possibilità gli viene tolta dalle
autorità vaticane, per non lasciarsi strumentalizzare dagli avversari dei
Gesuiti, decide di lasciare l’Ordine e di proseguire a titolo del tutto
individuale la ricerca e la divulgazione (anche con i suoi celebri “Quaderni di
Teologia Popolare”, validi tanto per i candidati al ministero presbiterale
quanto per i bambini in preparazione della Prima comunione). E’ ormai un “gesuita
senza documenti” che gira, con la nuova compagna Marga, per le varie Comunità
Cristiane Popolari dell’America Latina.
Dopo molti anni, un papa si ricorda di lui: si scrivono, si
telefonano e infine si incontrano a Santa Marta
il 18 aprile del 2017. “Ti ho
perso negli anni Ottanta e ora ti ritrovo” gli dice Bergoglio. E ancora: “Ho
letto i tuoi libri con grande piacere, fanno molto bene alle persone”. Castillo
gli fa eco con una battuta (per comprendere la quale bisogna sapere che nella
Chiesa cattolica, se si diventa vescovi, si deve lasciare l’Ordine religioso di
provenienza): “Santità, siamo due gesuiti senza documenti”. Ovviamente
Francesco ha sorriso divertito.
COMPLETARE LA LETTURA CON UN CLICK:
https://www.zerozeronews.it/addio-a-jose-maria-castillo-lapostolo-del-popolo-latino-americano/
Nessun commento:
Posta un commento