“Gattopardo”
Agosto 2023
LE DONNE SICILIANE E LA MAFIA
In che relazione il mondo
femminile con il sistema mafioso? Per rispondere bisognerebbe distinguere almeno
tre tipologie principali.
Una prima categoria: donne ‘esterne’
al mondo delle cosche. Molte di queste – insegnanti, magistrate, poliziotte, giornaliste...
– sono impegnate a erodere alla mafia pezzi di dominio.
A una seconda categoria appartengono
le donne ‘interne’ al sistema mafioso: svolgono un ruolo cruciale nell’educazione
dei futuri mafiosi.
Tra la prima e la seconda, ampie
'zone grigie' di donne che s’illudono, estraniandosi dagli affari degli “uomini”,
di restare equidistanti fra la Repubblica democratica e le organizzazioni
criminali.
Tutte le donne siciliane, come in generale le italiane, sono ancora svantaggiate dall’assetto culturale-istituzionale del maschilismo patriarcale (che le conquiste del femminismo hanno incrinato, non smantellato). Ma chi di esse vive all'interno del mondo mafioso è prigioniera di una seconda gabbia: le regole di comportamento fondate sul primato dell'immagine pubblica e degli interessi materiali di Cosa Nostra. Così alcuni femminicidi sono stati ordinati da mafiosi per difendere, a un tempo, l' «onore» maschile e l' «onore» della 'famiglia'. Per questo, in linea di principio, il femminismo dovrebbe essere sempre anti-mafioso e il movimento anti-mafia sempre filo-femminista.
Augusto Cavadi
www.augustocavadi.com
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