“Difendere le famiglie, le nazioni, le identità, Dio”: questo
– secondo le dichiarazioni a Budapest della nostra presidentessa del Consiglio
dei ministri - il centro dell’azione del suo governo. L’intento è lodevole, ma,
per non suonare genericamente retorico,
andrebbe meglio articolato.
Che significa “difendere le famiglie”? Chi le sta attaccando?
Vanno difese dall’inflazione, dai livelli salariali più bassi dell’Occidente,
dal quasi totale azzeramento del sistema sanitario pubblico ? E allora è
compito di tanti pezzi del ceto dirigente, in primis dei partiti che si
avvicendano sia come maggioranze parlamentari (potere legislativo) che alla
guida del governo (potere esecutivo). Ma da troppe voci provenienti dall’area
culturale e politica oggi in cabina di comando si intende difendere la “famiglia”
dalla diffusione sociologica – e tendenzialmente giuridica – di altre forme di
legami sessuali e/o affettivi alternative alla famiglia monogamica
eterosessuale tradizionale. In questa seconda interpretazione, la famiglia
tradizionale (per intenderci, il modello da cui si tengono lontani i due
maggiori leader della maggioranza attuale: Meloni e Salvini) non ha bisogno di
essere difesa: è uno di modelli storicamente succedutisi nella storia
occidentale, ha i suoi pregi e i suoi difetti e, pur essendo perfettibile, è
tuttora imitato da quei soggetti (ad esempio persone omosessuali) che chiedono
il riconoscimento legale della loro convivenza, con i diritti e i doveri
conseguenti.
Che significa difendere le “nazioni”? La globalizzazione
economico-finanziaria, cui plaudono gli elettori del Centro-destra, non può non
comportare una globalizzazione simbolico-culturale: essa corre certamente il
rischio di essere una “americanizzazione” (statunitense) del globo, ma implica
la felice possibilità di fare finalmente dell’umanità un’unica grande nazione
(pacifica, solidale, cooperativa).
Che significa difendere le “identità”? Ogni popolo vivo è
caratterizzato da una identità multipla nel tempo e nello spazio: proprio noi
italiani, che siamo un esempio di mescolanza di fenici e di greci, di romani e
di barbari, di arabi e di normanni, di spagnoli e di francesi…dovremmo aver
paura delle contaminazioni straniere? E’ ovvio che i flussi migratori vadano
regolati (prima di tutto per la sopravvivenza fisica e psichica degli stessi
migranti) in un’ottica europea ed è ovvio che, una volta accolti, debbano
rispettare con estremo rigore le Costituzioni democratiche (in tutti gli
ambiti, a cominciare dalle relazioni di genere): ma da questo a parlare di
difesa dei “confini della Patria” da poveri disperati come se si trattasse di
feroci invasori c’è un abisso.
L’ultima vittima potenziale dei nostri giorni sarebbe “Dio”. Qui le parole davvero abortiscono in mente prima di trovare espressione verbale o scritta. I governi della Meloni e di Orban vogliono difendere Colui che – nella loro teologia – è il Creatore dell’universo e il Signore della storia? Da chi? Da coloro che invece di chiamarlo Padre lo chiamano Allah o Jahvé? Da coloro che non lo chiamano perché lo hanno cercato e non l’hanno mai trovato? Da coloro che, avendolo cercato a lungo, hanno scoperto di essere già da sempre nel suo Grembo infinito e che solo un silenzio adorante può costituire una lode adeguata? Se l’opinione pubblica fosse ancora in grado di riflettere, avrebbe non poco da preoccuparsi di un governo che – in cerca di nemici a tutti i costi – arriva a stabilire chi sia davvero Dio e quali siano i suoi avversari. Anche a Sua insaputa.
Augusto Cavadi
17.9.2023
2 commenti:
Il porsi-opporsi configurando di continuo un supposto assedio perpetrato da differenti e circostanti culture, è sempre indizio di un vuoto di contenuti. Se esistesse davvero una verità assoluta, universale, integrale, immodificabile ed unica (per fortuna non esiste se non nella testa di qualcuno), non avrebbe alcuna necessità d’essere propagandata o difesa “come se la “verità” fosse una persona così indifesa e goffa, da aver bisogno di difensori! (Nietzsche, Al di là del bene e del male), perché s’imporrebbe naturalmente per forza propria.
Riflessioni magistrali, grazie.
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