Il turista in giro per la Sicilia può ascoltare delle frasi apparentemente incomprensibili: infatti in ciascuna di esse si ritrova una parola del vocabolario italiano, ma raddoppiata, sì che la coppia dei due termini acquista un significato altro, nuovo, inedito. Se uno, ad esempio, sostiene di essersela vista “pietre pietre”, intende dire che se l’è scampata bella, mentre se ha trascorso la mattinata “uffici uffici” esprime l’avvilimento per un lungo peregrinare burocratico. Se invita a camminare “muro muro”, consiglia di ripararsi sotto le grondaie durante un acquazzone; se a starsene “zitto zitto” durante una riunione, a non compromettersi con una posizione pubblica. Se è infastidito dalla presenza della suocera, si lamenta di averla sempre “casa casa” o, addirittura, “piedi piedi”; mentre, se vuole sfuggire ai creditori, raccomanderà a moglie e figli di non aprire a chi “bussa bussa” e comunque di dichiarare che egli sia uscito “giusto giusto” pochi minuti prima. Ossia: “ora ora”. Anche se un creditore si facesse vivo di “notte e notte” !
Di un politico disistimato affermerà che chi lo “vede vede” si accorge della sua inettitudine e che non si capisce come sia stato eletto dal momento che, con chi si “parla parla”, nessuno ammette di aver votato per lui.
Queste osservazioni non sono farina del mio sacco. Le devo a un acuto collega, esperto filologo, Mario Pintacuda: al quale, “solo solo” per questo, va la mia gratitudine.
Augusto Cavadi
“Il Gattopardo”
(Edizione Sicilia)
Febbraio 2023
2 commenti:
Anche io a volte, quando mi hanno chiesto “ come stai? “ ho spiegato che sono stato “muru muru cu spitali” .
Alberto Genovese
E perché non tenere conto, fra queste duplicazioni (tale è la figura retorica) del neologismo "vasa vasa"?
Come spiegarlo a un turista?
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