STORIA DI UN UOMO COMUNE
Nella prima metà del Novecento un gruppo di storici francesi, collaboratori della rivista “Annales”, ha impresso una svolta significativa al modo tradizionale di fare storiografia: non più a partire dall’alto, dai re e dagli eroi più famosi, ma dal basso, dalla vita quotidiana della gente comune. Non più (solo o principalmente) la macro-storia, ma (anche e soprattutto) la micro-storia.
L’intervista autobiografica di Vittorio Chiparo al nonno Davide Giannò (Storia di un uomo comune, Albatros, Roma 2022, pp. 218, euro 15,90) può essere considerata un prezioso documento per chi volesse ricostruire la storia di un cittadino palermitano a cavallo fra il XX e il XXI secolo: infatti ci sono squarci di vita, episodi, ambienti fisici e psicologici...di cui la “grande” storia non si occupa, condannandosi così a offrire una rappresentazione parziale dell’epoca.
Mi limito a un solo esempio. Quale monografia scientifica potrebbe rendere altrettanto efficacemente il regime patriarcale vigente in molte famiglie siciliane ancora mezzo secolo fa come riescono le pagine in cui si rievocano i metodi durissimi, violenti, con cui il padre di Sara, allora fidanzata e poi sposa del protagonista, vietava alla figlia qualsiasi contatto – perfino telefonico – con il corteggiatore? Ce ne dovremmo ricordare quando ci stupiamo del maschilismo patriarcale di molte famiglie islamiche odierne...
Ma il valore di questo libro non è solo documentario. Esso ha anche un interesse letterario. Mi riferisco ad alcuni versi, seminati qua e là, tra le pagine, ma ancor più alla trama intrigante: davvero ci sono vite reali che sembrano inventate da romanzieri geniali!
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