venerdì 28 ottobre 2022

ROBERTO SCARPINATO INCHIODA LA MELONI ALLE SUE RESPONSABILITA' E IL PD TACE VERGOGNOSAMENTE

LA PUNTUALE 'REQUISITORIA' DEL SENATORE SCARPINATO CONTRO IL GOVERNO MELONI ACCOLTA DAL GELO DEI SENATORI PD

 

Oggi, venerdì 28/10/22, all'Hotel S. Paolo di Palermo, Roberto Scarpinato ha espresso - nel corso di un intervento pubblico molto articolato sul "pool della criminalità integrata: reduci e nostalgici del fascismo, servizi segreti statunitensi, servizi segreti deviati italiani, rami della massoneria, organizzazioni mafiose" - la sua amarezza per la solitudine percepita nel corso e al termine della sua dichiarazione di non-fiducia al governo Meloni al Senato. 
Spero che un rossore di vergogna (tardivo) pervada, prima o poi, le guance della Camusso, della Furlan, di Delrio, di Franceschini e compagnia ...
Scarpinato ha anche aggiunto che il tentativo da lui operato di spostare l'attenzione dal fascismo del ventennio (su cui la Meloni ha buon gioco nel dichiararsi anagraficamente estranea) al neo-fascismo operante negli ultimi 75 anni (da cui la Meloni non ha mai preso le distanze, anzi!) è stato lasciato cadere anche dall'intellighenzia 'democratica' e dalla stampa 'progressista'.
Una delle pochissime voci di protesta è stata questa Lettera aperta del Direttore di "Micromega".

Lettera aperta a Enrico Letta sul vergognoso silenzio dei senatori del Pd

Gentile onorevole Letta,
a tutte e tutti (come si dice oggi) Ella ha promesso solennemente qualche giorno fa “una opposizione dura e intransigente” al governo Meloni. Ma i suoi senatori non la pensano come lei, e dei suoi giuramenti a tutte e tutti se ne impipano allegramente.

Al Senato il discorso più limpido di opposizione dura e intransigente al governo Meloni è stato pronunciato da Roberto Scarpinato, magistrato che rappresenta una silloge vivente dell’impegno antimafia di oltre tre decenni, eletto come indipendente nelle liste del M5S. Un discorso che assume la Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza come bussola dell’azione, un discorso che ha ricordato le frequentazioni mafiose di Berlusconi e del suo entourage, e quelle con pezzi di servizi “deviati” e trame nere di elementi del nuovo governo. Un discorso esemplare, che ogni democratico dovrebbe sottoscrivere fino alle virgole. Un discorso che è stato accolto dai senatori del Pd, partito di cui Ella è ancora il massimo dirigente, dal più assordante dei silenzi.

Nessun applauso. E su questo assordante silenzio, che suona dunque rifiuto per ogni frase di quel discorso, esemplare per chi intenda fare una opposizione dura e intransigente al governo delle destre-destre, nessun rilievo, nessuna critica, nessuna presa di distanza da parte sua. Dunque, un suo silenzio-assenso a quell’assordante silenzio.

Gentile onorevole Letta, Ella è ancora in tempo, benché in zona cesarini, per dire la sua sull’assordante e ignobile silenzio con cui i senatori del suo partito hanno inteso stigmatizzare e rifiutare l’opposizione dura e intransigente del senatore Roberto Scarpinato al governo Meloni. Ella è ancora in tempo per stigmatizzare quella indecente stigmatizzazione di assordante silenzio, senza di che la sua promessa di opposizione dura e intransigente si nebulizza in aria fritta.

Quel silenzio assordante dei suoi senatori costituisce un marchio di vergogna per tutto il suo partito. Un solo senatore del Pd ha applaudito il limpido discorso di dura e intransigente opposizione di Scarpinato al governo ex-neo-post-ecc.-fascista: il senatore Walter Verini. Che ha salvato il suo onore, non certo quello del suo partito. Walter Verini, anzi, per questo suo gesto, ovvio per ogni democratico, è stato redarguito e rimbrottato dagli altri senatori del Pd. Vergogna che si aggiunge a vergogna.

Gentile onorevole Letta, davvero intende continuare col suo silenzio-assenso al comportamento ignobile dei suoi senatori (tranne uno), aggiungendo così vergogna a vergogna a vergogna?

5 commenti:

Angelo Bertucci ha detto...

Caro Augusto, grazie per avere pubblicato il video del discorso limpido e sanamente provocatorio (nel senso "antico" di Cosimo Scordato) di Roberto Scarpinato che ha parlato dinanzi alla storia reale dell'Italia post fascista per esprimere giudizi fondati e quindi giudicare la realta' della consistenza politica della presidente Meloni e del suo partito. Un discorso essenziale onesto e rigoroso dove le parole riscoprono senso e autenticita'. Grazie anche per li libro sul 92. Angelo Bertucci

Anonimo ha detto...

Micromedia invece di MicroMega è colpa del T9? (Commento garantista)

Augusto Cavadi ha detto...

Non so se colpa del T9 o mia, in ogni caso corro a correggere non senza ringraziare l'anonimo soccorritore.

Augusto Cavadi ha detto...

𝗠𝗲𝗹𝗼𝗻𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗦𝗰𝗮𝗿𝗽𝗶𝗻𝗮𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗶 𝗽𝗶𝗳𝗳𝗲𝗿𝗶 𝗱𝗶 𝗺𝗼𝗻𝘁𝗮𝗴𝗻𝗮…
di Gian Carlo Caselli
Chi si occupa di queste cose, sa bene che alla magistratura sono stati spesso delegati gravi problemi che la politica non ha voluto o saputo affrontare o risolvere.
È successo in particolare per la mafia (con una legislazione perennemente “del giorno dopo”) e per il terrorismo nero e stragista (con la sequela di tranelli e depistaggi che hanno ostacolato le indagini).
Delega ok, ma sempre con una specie di “asticella” da non oltrepassare.
Perché oltrepassandola si toccano interessi che non ci stanno.
E reagiscono accusando la magistratura di nefandezze assortite, dall’invasione di campo alle inchieste basate su teoremi fantasiosi.
La novità è che questo meccanismo perverso oggi ha preso piede in Parlamento.
Mi riferisco alle reazioni smodate che ha suscitato l’intervento di Roberto Scarpinato nella discussione sulla fiducia al governo Meloni.
Il neo senatore ha rievocato gli attacchi criminali alla democrazia portati da una serie, lunga e organizzata, di attentati certamente riconducibili alla destra eversiva, affiancando alla narrazione obiettiva dei fatti nomi e cognomi delle persone coinvolte. Apriti cielo!
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha scagliato contro Scarpinato, con particolare foga e acrimonia, saette vibranti.
Riesumando la solita tesi, ancorché logora e stantia, del magistrato (Scarpinato lo era) che fa processi basati su teoremi inventati e non su prove.
Per caricare la dose, la premier ha calato con veemenza la carta dello scandaloso depistaggio del processo per la strage in cui morì Borsellino: ignorando che Scarpinato, come Pg di Caltanissetta, aveva fortemente contribuito a ristabilire la verità, raddrizzando le gambe a un processo storpiato da altri.
E così, come usa dire, i pifferi di montagna…
28 ottobre 2022

Mauro Matteucci ha detto...

E' proprio una tripla vergogna, come dici tu, ma il PD ha un'anima, se mai l'ha avuta?
Mauro