PERCHE' IL PATRIARCATO ROVINA LE STORIE INDIVIDUALI, MA ANCHE COLLETTIVE
Dopo un secolo di lotte femministe, a che punto in Occidente è oggi il patriarcato? Esso è “allo stesso tempo sotto assedio e al potere” rispondono Carol Gillican e Naomi Snider in Perché il patriarcato persiste? (Vanda Edizioni, Milano 2021, p. 133). Per spiegare questa formula paradossale (che andrebbe benissimo anche per illustrare lo stato della mafia nel Meridione italiano) sono necessari tre o quattro passaggi.
Il primo, ovviamente, è intendersi sulla definizione di “patriarcato” che, secondo le autrici, è “una cultura fondata su una struttura binaria e gerarchica di genere” per la quale:
“le capacità umane” sono o “mascoline” o “femminili” e le mascoline sono da privilegiare;
“alcuni uomini” sono al di sopra di altri e tutti gli uomini al di sopra delle donne”;
si perpetua “una separazione tra il sé e le relazioni”, con la conseguenza (dannosa sia per gli uomini che per le donne) che gli uomini vengono obbligati ad “avere un sé senza relazioni” e le donne ad “avere relazioni senza avere un sé” (p. 32).
Un secondo passaggio consiste nel distinguere (senza separarle !) la dimensione istituzionale-politica dalla dimensione psicologico-soggettiva: dal punto di vista delle leggi pubbliche e persino del costumi privati e familiari, il patriarcato maschilista ha subito seri colpi, ma dal punto di vista dei meccanismi psicologici esso perdura e si perpetua inossidabilmente. Trasformare le teorie politiche, giuridiche, sociali è necessario, ma – se non si trasforma anche la psicologia della gente – risulta insufficiente.
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https://www.zerozeronews.it/il-maschilismo-che-altera-i-rapporti-sociali-e-personali/
1 commento:
Analisi molto lucida pienamente condivisibile. Il maschio patriarcale sta dimostrando sempre più inadeguatezza e solitudine a causa del ruolo che è costretto/vuole assumere.
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