L'associazione di volontariato culturale "Scuola di formazione etico-politica G. Falcone" di Palermo ha organizzato l'altro ieri (sabato 26 febbraio 2022) un incontro di riflessione e di scambio sulla guerra in corso. Abbiamo dato per scontata, nel nostro giro pacifista e nonviolento, la condanna dell'iniziativa di Putin. Però siamo stati stimolati da un testo di uno studioso liberale molto serio, Livio Ghersi, che - esecrando ovviamente l'iniziativa russa - ha cercato di capirne alcune motivazioni. Per discutere questo suo breve testo abbiamo invitato un nostro grande amico, Andrea Cozzo, che della nonviolenza è uno degli esponenti più qualificati nel panorama italiano: ci aspettavamo delle sue prese di distanza dal testo di Livio, ma con stupore abbiamo registrato una significativa convergenza. Nell'impossibilità di restituire l'ampiezza del dialogo con la ventina di presenti, abbiamo postato sul sito della "Casa dell'equità e della bellezza" il testo (scritto) di Livio e la video-registrazione del contributo di Andrea:
https://www.youtube.com/watch?v=jXXPivOfhwI
Come nel nostro stile, il confronto di opinioni non è mai chiuso e anche sotto questo stesso 'post' è possibile inserire commenti, obiezioni, riflessioni, approfondimenti. Possibilmente argomentati logicamente.
8 commenti:
È sempre l'Italia del: "se la sono cercata"? La spiegazione che si usa per gli stupri ora anche per le guerre? Guardare il documentario in due parti di fine 2021 su ARTE: https://www.arte.tv/fr/videos/098816-001-A/guerre-du-donbass-le-drame-ukrainien-1-2/ Le responsabilità degli occidentali emergono molto bene ma certo non per arrivare a minimizzare le responsabilità russe. E soprattutto: ma la volontà degli ucraini non conta? Spinelli sul "Il Fatto" quotidiano di sabato 26 non la considera per nulla. Alla faccia del principio dell'autodeterminazione dei popoli. Così ieri l'ambasciata russa in Italia ha subito rilanciato l'articolo con un tweet. La prossima volta tocca a voi servirgli degli argomenti?
Al gentile anonimo del commento precedente - commento che, ovviamente, non cancello perché contiene critiche ingiuste ma non ingiurie - mi permetto far notare due espressioni che ho scritto a inizio/premessa/fondamento del post: "Abbiamo dato per scontata, nel nostro giro pacifista e nonviolento, la condanna dell'iniziativa di Putin"... "esecrando ovviamente l'iniziativa russa". Come ci si possa accusare di "minimizzare le responsabilità russe" mi riesce difficile capirlo. A meno di non ipotizzare - cosa che faccio solo in casi acclarati - la malafede.
Da un post di Andrea Cozzo sul suo profilo FB:
PER COSTRUIRE LA PACE CON MEZZI PACIFICI.
Per esempio,
1. esporre la bandiera della pace in tutti i balconi di case, uffici e sedi pubbliche, laiche e religiose;
2. fare pressione non armata su Putin per l'immediato ritiro delle truppe dall'Ucraina;
3. sostenere i pacifisti russi, perché resistano e crescano di numero;
4. creare una Rete Culturale per la Pace tra scuole, università, chiese, associazioni di ogni tipo di tutti i Paesi - Russia e Ucraina comprese;
5. organizzare Forze di interposizione civili disarmate;
6. non fare entrare l'Ucraina nella Nato (e adoperarsi, piuttosto, per lo scioglimento di quest'ultima);
7. non inviare né armi né soldati a nessuna delle parti belligeranti;
8. istituire in Italia - e proporre che venga istituito in ogni Paese - un Dipartimento per la Difesa civile non armata e nonviolenta che possa via via sostituire interamente il Ministero della Difesa (militare).
9. ...
Il post e i commenti tradisce una contraddittoria anima ancora sessantottina, pur con molti decennni di ritardo. Si riassume nel ritenere la NATO, adesso come 50 anni fa, sia una sorta di impero del male da avversare a ogni costo. La contraddizione sta nel fatto che dai sessantottini italiani che hanno fatto la guerra alla NATO protetti dall'ombrello della stessa NATO (e già questa è una bella contraddizione ma non la ammetteranno mai) mi aspetterei almeno che siano fedeli al principio della autodeterminazione pacifica dei popoli. Invece neppure questo principio resta in piedi dato che qui si invita a "non fare entrare l'Ucraina nella NATO". In sostanza: sia nel post che nei commenti si osserva che gli ucraini e la loro volontà non è presa in alcuna considerazione. E se anche esprimessero una ferma e comune volontà nel chiedere una certa cosa gli deve essere negata. Insomma, gli ex sesantottini italiani ora pensionati e sempre protetti dall'ombrello NATO, oggi come 50 anni fa, ragionano ancora con la mentalità di 50 anni fa. Tutto ciò che è successo nel frattempo, e le cose successe sono tante, non cambia in nulla la loro posizione sempre ostile alla NATO per principio. E di conseguenza ostile a chi dice di volerne far parte per poter usufruire dello stesso ombrello protettivo di cui finora hanno usufruito gli ex sessantottini italiani sempre al caldo e ben protetti.
Il gentile Anonimo si illude di essere protetto dalla Nato contro non si sa chi: perché, con la sua mentalità di 70 anni fa, è accecato dalle nebbie di una narrazione dominante che ci ottenebra. Caro Anonimo, tu stesso ti fai grosso / col falso imaginar, sì che non vedi / ciò che vedresti, se l'avessi scosso.
E' invece un'analisi molto lucida quella di Gherso, che condivido quasi in toto, nonostante il peccato veniale di non insistere con la dovuta forza sulla allucinata insensatezza dell'aggressione di Putin: del quale sono comprensibili le ragioni, non gli atti di oggi, e che credo costerà cara a lui e a tutti noi.
Mi lascia molto perplesso, invece, l'ultimo paragrafo di Gherso sulla difesa comune europea. E' necessario oggi un grande salto evolutivo, per cui la Russia cessi di essere il nemico, torni a far parte dell'Europa dall'Atlantico agli Urali sognata da Balducci, e che sia un'Europa senza nemici, capace di approdare a ciò che invocano oggi le menti illuminate del mondo intero, ossia lo scioglimento della Nato e di qualsiasi alleanza militare.
Quanti commenti inutili per girare attorno a una cosa fondamentale e non volerla ammettere: cioè che negate qualsiasi libertà di scelta agli ucraini. Non lo considerate affatto. Per voi è tutta e solo una questione di NATO contro Russia. In mezzo gli ucraini: ma per voi non esistono come popolo che si autodetermina. Così non fate altro che legittimare la dottrina Putin: cioè che l'Ucraina non è uno Stato, è il risultato artificiale di scelte politiche passate che lui contesta. E pertanto deve tornare a essere un pezzo della grande madre Russia. Vi impedite di discutere questo assunto e quindi lo date anche voi per scontato. Spostate il problema alle discussioni NATO sì/NATO no di 50 anni fa. E spostando la discussione vi illudete di spostare il problema in modo che rientri nei vostri schemi di 50 anni fa. Non avete il coraggio di ammettere che negate agli ucraini il diritto all'autodeterminazione perché dovreste riconoscere che quei milioni di cittadini non sono d'accordo con voi, con i vostri schemi obsoleti.
Quello che sto scrivendo oggi appartiene a quella categoria dello spirito che già altre volte ho chiamato "mondo rovesciato" o mondo al rovescio". E non è vero quanto scritto da Hegel che "tutto ciò che è reale è razionale". Tutt'altro. Ditemi se vi sembra razionale che vi siano delle persone che scambiano la libertà di espressione, garantita dalla nostra Costituzione, con la libertà di danneggiare la collettività, facendo prolungare all'infinito la pandemia, causando morti e spreco di denaro per lo Stato. E ciò avviene nonostante l’art. 32 della Costituzione, che tutela la salute della collettività.
Io sono un volterriano convinto, nel senso della tolleranza del pensiero dell’altro, ma non se quel pensiero si traduce in azione violenta e minaccia la vita degli altri. A tal proposito, la mia opinione è che il governo sia stato troppo tollerante, per non dire debole, nel permettere ai no vax di fare manifestazioni, anche non autorizzate, che danneggiavano altre persone come le forze dell’ordine, costretti tutti sabati a lavorare e rischiare, e anche altri cittadini, in particolare i commercianti.
E ancora di più appare evidente che ci troviamo di fronte a un mondo rovesciato allorché vediamo persone che scendono in piazza, come i no vax, per provocare danni e, invece, non si riempiono le strade del mondo intero, di qualche miliardo di persone indignate di fronte allo scandalo dei venti di guerra , che soffiano sul nulla, come se i contendenti giocassero a quel gioco cui mi fanno partecipare i miei nipoti, che si chiama “risico”.
Infatti, da quando è cominciata questa prova di forza tra Stati Uniti e Russia, coinvolgendo l’Europa, vado ricordando in famiglia e agli amici, l’analogia con l’invasione della Baia dei porci del 17 aprile del 1961 e il successivo tentativo di Cruscev, nel 1962, d’installare missili a Cuba. In risposta, Robert Kennedy fece, giustamente, un blocco navale, rivendicando il diritto di non avere basi missilistiche alle porte di casa.
Ora, la Nato vuole posizionarsi alle porte di casa della Russia. Che ve ne pare? Tengo a precisare che non nutro alcuna simpatia né stima per Putin, perché odio tutti i dittatori e dittatorelli, da Putin ad Al Sisi in Egitto, al califfo della Turchia, Erdogan.
Voglio anche precisare che l’America, la guerra in casa non l’ha mai avuto mai, tranne il vigliacco e scioccante attacco alle torre gemelle. Inoltre, la Nato è stata creata in un periodo in cui il comunismo era demonizzato come la nuova peste ed era in vigore la c. d. guerra fredda. Alla Nato i Paesi dell’Est risposero, per difendersi, con il Patto di Varsavia, che si è sciolto dopo la caduta dell’URSS. Anche la Nato si sarebbe dovuta sciogliere come atto distensivo, ma invece è rimasta. Ma, l’Europa non può essere sempre caudataria degli Stati Uniti, fino al punto di essere masochista e farsi portare la guerra dentro casa, perché Bidden, di fronte al calo dei consensi, vuole mostrare che è un duro. Già questo è successo nel dicembre del 2011, quando Bush iunior fornì delle prove false di presunte armi di sterminio di massa, per attaccare Saddam Hussein. Ora, Bidden, ogni giorno, dice che la Russia attaccherà il tale giorno e che ha le prove, ma finora non ne ha indovinata una. Perciò, io penso che debba continuare lo sforzo diplomatico e penso che il sindacato internazionale e tutte le forze pacifiste dovrebbero organizzare una protesta in piazza a livello globale. Penso anche che l’Europa debba avere una politica estera comune e una politica di sicurezza comune, applicare le regole della democrazia, secondo le quali si decide a maggioranza e non già come avviene ora all’unanimità, ma anche una democrazia partecipativa, sulla base dei valori fondanti di Ventotene.
Penso che Putin abbia anche la colpa di non aver rimarcato prima le malefatte ucraine attivando canali diplomatici per stigmatizzarle e farle terminare. Farlo con insistenza solo ora sembra da parte sua voler giustificare l'invasione dell'Ucraina
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