In questi mesi in molti abbiamo provato a discutere pro o contro i cosiddetti 'vaccini' anti-covid: direi che ormai tutte le argomentazioni, da una parte e dall'altra, sono esaurite. Restano gli insulti e le minacce: ma non sono una merce che amo trattare né in quanto discepolo del vangelo di Gesù di Nazareth né, ancor prima, come filosofo in cerca della verità mai acciuffata una volta e per tutte.
Chiusa la fase sia dei ragionamenti sia delle polemiche, a me resta un'ultima spiaggia (anche se, in occasione della notizia della profilassi precedente a luglio 2021, ho ricevuto giudizi molto sgradevoli da alcuni lettori dei miei 'post'): la testimonianza o, come direbbe Kierkegaard, la "comunicazione indiretta".
In questo spirito di rispetto per le persone che non la pensano come me (che non significa rispetto per le loro teorie: se due teorie sono contraddittorie, una è vera e l'altra è falsa ed io non posso che essere grato a chi mi dimostra che una mia teoria è falsa perché mi libera da un errore e mi aiuta ad approssimarmi alla verità delle cose), desidero testimoniare che la sera di domenica 9 gennaio 2022 mi sono sottoposto alla 'terza' dose del liquido profilattico (che, per chi come me e Adriana ha attraversato il contagio, materialmente è la 'seconda' dose). L'ho fatto sapendo che con "Moderna" sono stati registrati alcuni casi di mortalità; l'ho fatto sapendo che non esistono oggi medicamenti contro la variante Omicron alla quale resto, sostanzialmente, esposto; l'ho fatto sapendo che anche rispetto alla variante "Delta" NON ho una copertura assoluta. L'ho fatto tuttavia perché la stragrande maggioranza degli esperti (virologi, farmacologi, medici di base) sono dell'opinione - ovviamente, come tutte le opinioni scientifiche, 'falsificabile' - che il siero a disposizione può:
a) diminuire le possibilità di essere contagiato
b) diminuire le possibilità, se contagiato, di andare in terapia intensiva o di morire
c) diminuire la possibilità di contagiare altri (soprattutto soggetti fragili di ogni età con cui, per le ragioni più varie, mi relaziono ogni giorno, non accettando la 'morte civile' in auto-reclusione solo per evitare radicalmente ogni ipotesi di 'morte biologica').
La 'puntura' dell'altro ieri sera non avrebbe senso se abbassassi la guardia: se non evitassi i contatti sociali affollati e se non usassi la mascherina ffp2.
Qualche persona che stimo anche intellettualmente mi ha spiegato che farebbe come me se non ci fosse l'obbligo di legge: ma evidentemente è una posizione a partire da una visione della società (o anarchica o peggio individual-atomistica) che in più di 50 anni di ricerche - dunque anche in tempo di 'pace' sanitaria - non ho mai condiviso. Lo Stato mi impone il casco quando guido la moto, le cinture quando sono in automobile e chi sa quanto altro (evito ovviamente gli esempi in cui non metterei a rischio solo la mia vita, andando a gravare sul Servizio sanitario nazionale in caso di invalidità, ma anche la vita di altri: per esempio guidando in stato di ebbrezza alcolica o a causa di altre sostanze stupefacenti): ma, poiché trovo ragionevole queste norme, le rispetto non per costrizione o paura o conformismo piccolo-borghese, ma per convincimento etico. Obbedisco, ma liberamente: anzi, obbedisco per sentirmi ancora più libero. Nella mia terra, purtroppo, c'è già tanta gente che irride alle norme varate dal parlamento e dai governi: sono i mafiosi contro la cui mentalità e il cui dominio ho cercato di fare quel poco che ho saputo. Socrate, l'altro mio modello di vita accanto a Gesù, con la sua morte mi ha testimoniato altro.
Lunga e serena vita a tutte e a tutti, soprattutto a chi è arrivato alle sue conclusioni - anche opposte rispetto alle mie - non per ignoranza e presunzione, ma dopo attenti studi su documenti attendibili razionalmente.
Augusto Cavadi
www.augustocavadi.com
6 commenti:
Caro Augusto, trovo nelle tue pacatissime argomentazioni (rare, in questo periodi di radicalizzazioni sulla pandemia) fonte di serenità. Condivido appieno!
Secondo me il farsi o meno il vaccino è solo una questione di credere o meno nelle Istituzioni. Se un Governo che è sta insediato secondo le norme della Costituzione mi dice di vaccinarmi non posso che vaccinarmi. Ovviamente la responsabilità del Governo è politica, per quanto riguarda la parte sanitaria lo stesso si affida ad un pool di esperti da lui stesso nominato. Se qualcuno ha il dubbio che i provvedimenti del Governo siano macchiati da abuso di potere dovrebbe impugnare il provvedimento stesso davanti alla magistratura competente. Se non si impugna alcun provvedimento e si grida al complotto (consulenti in materia sanitaria piegati al volere di chi li ha nominati, magistratura schierata con il Governo, media che danno informazioni di parte) è evidente che non si crede nelle Istituzioni. A mio avviso le nostre Istituzioni, pur se con dei problemi, sono democratiche, chi non è di questo avviso non dovrebbe gridare al complotto ma dimostrare la validità delle sue tesi.
Antonio Possanza
Augusto, la tua è una testimonianza di civiltà sociale, politica ed etica. Con la pacatezza che ti contraddistingue (e che invidio) stai dando una lezione di comportamento a chi sostiene l'insostenibile: che la libertà personale venga prima di ogni altra libertà. La libertà, parola abusata come altre mai, è un equilibrio fra più libertà che interagiscono fra di loro, dando come risultante una condizione di "libertà condizionata" dal rispetto degli altri, dalla esigenza di convivenza civile e pacifica dettata da regole che, per definizione, limitano la stessa libertà. Hai nominato i tuoi due maximi maestri, che, più di altri, hanno onorato questa concezione di libertà.
Grazie di questa testimonianza e W la Scienza medica e W il buon senso!
Armando Caccamo
Bravi Augusto e Adriana!
Caro Augusto ho letto con grande interesse la tua posizione relativa alla necessità vaccinale.
Mi ha colpito la tua pacatezza nel dimostrare convintamente questa scelta che condivido e faccio mia.
Grazie e un caro saluto anche ad Adriana
L'ultimo commento è il mio.
Sono Luisa Chiesa
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