“Il GATTOPARDO”
(Edizione siciliana)
Novembre 2021
GLI EBREI TRADITI DUE VOLTE
La Sicilia medievale è stata un crocevia di tradizioni culturali differenti: greche ed ebraiche, cristiane e islamiche…L’espulsione di ebrei e musulmani, decretata dalla corona spagnola nel XV secolo, amputò drasticamente questo felice intreccio etnico-religioso che aveva costellato l’isola di monumenti artistici, stabilimenti termali, sinagoghe e moschee, coltivazioni arboree e tanto altro.
Nei cinque secoli successivi famiglie ebraiche di varia provenienza ritornarono in Sicilia e, pur non raggiungendo i numeri anteriori all’espulsione, contribuirono efficacemente al suo sviluppo sociale ed economico: basti pensare che la “Società Anonima Fabbrica Chimica Italiana Goldenberg” – della quale, nella borgata Arenella di Palermo, restano, tristemente abbandonati, molti edifici – era stata fondata grazie agli investimenti finanziari di capitalisti ebrei tedeschi ed era diventata, nei primi decenni del XX secolo, una delle più grosse industrie al mondo per la produzione di acidi estratti dai limoni.
Poi, con le leggi razziali fasciste del 1938 , i cittadini ebrei furono traditi per la seconda volta: individuati e catturati, furono internati in campi di concentramento in Italia e di sterminio all’estero. Pochi riuscirono a salvarsi con la fuga tempestiva. Dalle università di Catania e di Palermo emigrarono, forzosamente, il biochimico Camillo Artom (cui sarà dedicata la “Casa Artom” a Venezia), il critico letterario Mario Fubini, il fisico Emilio Segrè (premio Nobel nel 1959) e altri intellettuali che riversarono altrove quei preziosi contributi che avrebbero potuto arricchire l’isola mediterranea.
Insomma, ancora una volta, fanatismo e intolleranza danneggiarono le vittime, ma almeno altrettanto i persecutori. Quando impareremo che il futuro vivibile sarà caratterizzato dalla “convivialità delle differenze” (don Tonino Bello)?
Augusto Cavadi
www.augustocavadi.com
2 commenti:
Volevo ricordare a riprova di quanto hai scritto, che un valente economista palermitano di origini ebraiche, Guido Jung, ricoprì fino al 1938 importanti cariche ministeriali (ministro delle finanze), fu poi epurato in base alle leggi razziali e si ritirò a vita privata fino al 1944, quando aderì al governo Badoglio e partecipò alla guerra di liberazione. Morì nell'immediato dopoguerra qui a Palermo (la tomba di famiglia si trova al cimitero di Sant'Orsola). Molte famiglie ebraiche dopo il bando che li colpì nel 1492 dai territori dei "re cattolicissimi", tornarono alla chetichella o in apparenza si convertirono, cercando di mimetizzarsi per evitare i rigori della santa inquisizione. La grande maggioranza degli ebrei palermitani preferì invece dirigersi verso il più tollerante impero ottomano...
questa è l'occasione per ringrazirLa dei Suoi articoli così interessanti che attendo anche per il 2022; Auguri intanto di Buon Natale e ottimo 2022.
I più cordiali saluti
Luciana Di Nunzio
Posta un commento