SE NE E’ ANDATO UN GESUITA RIVOLUZIONARIO
E’ abitudine diffusa usare il termine ‘gesuita’ per indicare, in un’accezione prevalentemente negativa, una certa tipologia di uomini. Se restiamo sul registro umoristico, tutto ci è lecito. Ma se, invece, vogliamo esprimerci con serietà, non possiamo trascurare un dato di fatto inoppugnabile: la Compagnia di Gesù, fondata nel Cinquecento da sant’Ignazio di Loyola, è stata in questi cinque secoli una fucina di ‘religiosi’ di ogni genere: implacabili inquisitori e difensori degli Indios in America Latina; manipolatori di coscienze infantili e scienziati di livello internazionale; teologi tradizionalisti ferocemente anti-moderni e teologi ultra-progressisti anticipatori del futuro. Di quest’ultima genia, alcuni nomi sono noti anche fuori dai confini della Chiesa cattolica: Teilhard de Chardin, Henry de Lubac, Karl Rahner…Meno noto, ma a mio sommesso parere non meno degno di nota, è p. Roger Lenaers, gesuita belga nato nel 1925 e deceduto il 5 agosto appena trascorso. La stampa e gli altri mezzi di informazione hanno quasi unanimemente bypassato la notizia (in Rete c’è solo un trafiletto accorato nel blog di don Franco Barbero) che ne sintetizza efficacemente il profilo: “A 96 anni ci mancherà ancora, ma ci restano le sue preziose opere. La sua impresa teologica, rivolta al superamento della chiesa medievale, è quanto di più costruttivo si possa immaginare per una svolta che permetta alla chiesa di riconciliarsi con il Vangelo e con la società moderna. Mentre scuote fortemente l'albero dei dogmi cristiani e cattolici, enuncia con chiarezza l'esigenza di esprimere la fede oggi in nuovi linguaggi”.
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5 commenti:
Bello questo spontaneo ricordo di Roger Lenaers, lo meritava proprio. Senza pomposità, com'era nel suo stile. Di uno che ha pure disposto che il suo corpo potesse servire all'Università di Lovanio. Che dovrà però fare a meno dei suoi arti inferiori: essendo da qualche tempo amputato, e riuscendo a vivere questa situazione giorno per giorno con "leggerezza", senza lamentosità... come testimonia Franco Cortinovis che l'ha seguito con affettuosa amicizia, sia pure a distanza.
Saluto cordialmente.
FS
Grazie.
Un filoso e un intellettuale moderno e rivoluzionario. Una grave perdita per la cultura contemporanea.
Grazie Augusto
Non lo conoscevo. Grazie.
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