Sono stati, a giudizio unanime della quarantina almeno di partecipanti (nel corso dei tre giorni), dei momenti intensi, illuminanti, divertenti, commoventi. Già alla passeggiata filosofica iniziale, da me condotta sul tema "La montagna come metafora della filosofia", quasi tutti i presenti hanno contribuito con una propria riflessione (spesso in "concordia discorde" con le riflessioni altrui). Poi Maurizio Pallante, sia nella plenaria dello stesso giorno che nella "colazione al bar" della mattina successiva, è stato sobrio ma convincente nello spiegare che la "decrescita felice" da lui teorizzata e promossa 'politicamente' si propone di diminuire i consumi (e soprattutto gli sprechi) SENZA rinunziare a nessuno dei benefici tecnologici attualmente goduti dalle fasce privilegiate dell'umanità (ed anzi estendendoli alle fasce attualmente indigenti).
Nelle altre due contemporanee "colazioni al bar" Giorgio Gagliano ha sinteticamente, ma efficacemente, illustrato le linee essenziali del Taoismo, evidenziandone la portata universale confermata dalle analogie con altre tradizioni sapienziali; mentre io ho conversato con amiche e amici sulle dibattute questioni attuali legate alla distinzione fra il 'sesso' (biologico) e il 'genere' (sia percepito soggettivamente che agito socialmente).
Dopo il pranzo di sabato è toccato a Maurizio Muraglia incantare il gruppo, riunito nuovamente in plenaria, rinarrando il viaggio esistenziale di Dante attraverso l'inferno delle nostre 'anime', ma in vista di una 'ascesa' verso la saggezza e l'armonia cosmica.
La sera, dopo cena, Giorgio Gagliano - questa volta in veste di maestro di violino - ha eseguito brani difficili di Bach e di Paganini, riscuotenendo la stupita ammirazione dei presenti (questa volta anche cittadini di Polizzi, più sensibili ai richiami delle note che dei concetti filosofici😊) non solo per la perizia tecnica, ma anche per l'autentica passione musicale.
Dulcis in fundo, domenica mattina Maria D'Asaro ha presentato alcuni nuclei della proposta di Foer su come "salvare il mondo prima di cena": come fare, senza fanatismi ideologici, delle proprie scelte alimentari un modo per alleggerire l'impronta ecologica che ciascuno di noi imprime su una Terra ormai ridotta allo stremo.
NELLA FOTO DI MARGHERITA GANCI: foto di gruppo con i coraggiosi che sono rimasti sino agli ultimi minuti della sessione domenicale conclusiva.
2 commenti:
Tra le conversazioni in programma ho partecipato alle seguenti:
- venerdì pomeriggio: Maurizio Pallante, “Cosa possiamo fare per fermare la corsa dell’umanità verso il suicidio globale?”;
- sabato mattina: Maurizio Pallante, “Ipotesi politiche per salvare il pianeta”;
- sabato pomeriggio: Maurizio Muraglia, “Cosa dice Dante a me «laico»?”;
- sabato sera: il violinista Giorgio Gagliano ha eseguito alcuni brani musicali;
- domenica mattina: Maria D’Asaro, “Lo salviamo il mondo dopo la colazione e prima di cena?”.
Un’occasione di scambio reciproco di informazioni e di pensieri condotto da splendidi relatori e arricchito dalla partecipazione di un gruppo di persone con la voglia di sapere e capire... anche cosa fare per salvare il Mondo, la nostra unica casa.
Una manifestazione ideata e organizzata ben prima della grande alluvione che ha colpito la Renania-Palatinato e altre regioni europee.
E mentre sabato sera ci accingevamo ad ascoltare la musica, al cellulare dell’amico Gandolfo Librizzi, sindaco di Polizzi, dalla Protezione Civile è giunta la segnalazione di “allerta gialla” («fenomeni intensi localmente pericolosi»), che subito ha provveduto a diramare agli organi comunali competenti. E da Palermo sono arrivate le notizie di allagamenti e di persone in pericolo.
Povera Terra. E poveri noi!
Se volete vedere una selezione di foto dei vari eventi, basta cliccare qui (o copiare e incollare questo link):
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