Alcuni dei miei amici meno raccomandabili, in combutta con altri loro amici (suppongo della stessa risma), hanno dato vita a un non meglio definito sito web. Li coordina Davide Miccione, con cui è gradevole trovarsi d'accordo (raramente) e ancor più gradevole trovarsi in disaccordo (frequentemente). Nel primo 'post' che apre - suppongo aprirà sempre - la lista degli interventi, egli spiega il manifesto programmatico dell'iniziativa. Poiché, per coerenza con i principi che espone, è un manifesto esteso in modo da selezionare subito i lettori pazienti da attrarre (separandoli dai frettolosi di cui liberarsi), ne riporto solo un capoverso:
"Aldous non è infatti nelle nostre intenzioni un webmagazine, non è una rivista culturale generalista, non è un sito di informazione filosofica o culturale, non è un blog sui libri. Se fosse una di queste cose non ci sarebbe nulla di male ma si aggiungerebbe ad una offerta già abnorme oltre ad annoiarci e non somigliarci. La cosa a cui vorremmo Aldous somigliasse, per come speriamo possa diventare, sono le riviste dei primi venticinque anni del Novecento. Riviste che non erano magazzini o supermarket come oggi ma pretendevano, nella loro esigua mole, di esercitare una critica e una visione del mondo. Nonostante fossero vivaio di individualità fortissime e spiccate vi era in loro una aria di famiglia che dava una coesione stilistica e filosofica a ogni testata. Penso, si parva licet, a La Voce, a Il Leonardo, a La Critica, tutte riviste che non otterrebbero alcuna classificazione nell’attuale sistema di valutazione-neutralizzazione del sistema accademico-scientifico odierno dove ci si divide per discipline (quasi il mondo fosse una biblioteca da riordinare) e non per posizioni sul mondo".
Chi non si è già scoraggiato può accedere al sito e, addirittura, iscriversi alle newsletter che da esso partiranno con gli aggiornamenti progressivi:
2 commenti:
molto interessante! Grazie.
Inizierò a seguire... Vedremo.
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