mercoledì 25 novembre 2020

INVITO ALLA CONOSCENZA DI EMMANUEL LEVINAS, PENSATORE DIFFICILE MA AFFASCINANTE

 

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20.11.2020

 

INVITO A UN PENSATORE DIFFICILE, MA AFFASCINANTE

 

“Non è semplice avvicinarsi a Emmanuel Lévinas, poco conosciuto dai non addetti ai lavori, anche per la complessità di un pensiero di non facile penetrazione. Nel suo dire, infatti, vengono introdotti, oltre a termini poco usuali che rimandano alla sua formazione fenomenologica, anche concetti che possono apparire astratti a chi è poco avvezzo con la filosofia”: così Armando Girotti in una delle prime pagine del suo Emmanuel Lévinas e una nuova idea di etica. Uscire dal conformismo etico, aprire un varco verso il «prima della Legge» (Diogene Multimedia, Bologna 2020, pp. 150, euro 16). Ma allora perché scrivere un libro su un pensiero “complesso se non anche a volte incomprensibile”? L’autore risponde: “Forse sarà una sfida che apro [] per rivalutare ciò che è comprensibile nel suo itinerario filosofico, affinché anche i non-addetti ai lavori lo possano apprezzare, seppur abbozzato. Occorre sfatare l’idea che i filosofi parlino per loro stessi all’interno di un circolo vizioso, la filosofia è nata nell’agorà, nelle strade, dove i pensatori greci iniziarono il cammino problematico della domanda filosofica” (p. 11).

 L’impresa propostasi da Girotti può considerarsi sostanzialmente riuscita (pur con qualche reiterazione di concetti non necessaria e qualche pagina un po’ troppo arzigigolata) . Egli infatti ripercorre l’esistenza di questo pensatore ebreo lituano (1906 – 1995), costretto dalle persecuzioni nazifasciste a rifugiarsi in Francia, evidenziandone alcuni nuclei tematici più intriganti. 

  Un primo aspetto della proposta teoretica di Lévinas è – sulla linea di Kant – il capovolgimento della prospettiva dominante secondo cui la nostra morale dipende dalla nostra metafisica (da ciò che sappiamo sulle strutture fondamentali dell’essere) e che, dunque, prima bisognerebbe stabilire alcune verità (ad esempio l’esistenza di Dio o l’universalità delle leggi della Natura o l’autorità assoluta dello Stato) e poi dedurne i precetti da rispettare nel nostro comportamento quotidiano. Lévinas constata che un accordo degli esseri umani su Dio o sulla Natura o sullo Stato o su un Testo sacro  o su un Programma politico è impossibile: dunque si rischia costantemente la condizione tragica fotografata da Dostoevskij : “Se Dio non esiste, tutto è permesso”. Ma la vita scorre, pressa, incalza: non possiamo aspettare l’improbabile congresso mondiale, in cui i rappresentanti di tutte le culture si mettano d’accordo su una cosmo-visione, per poter poi redigere un nuovo Decalogo. Da qui la proposta di Lévinas: invece di procedere da un Dio sempre meno credibile (soprattutto dopo aver abbandonato il suo popolo nei campi di sterminio nazisti) alla condizione umana, rovesciare il percorso, partendo dall’uomo (e, se mai, poi ritrovare un’altra idea di Dio). 

   Ma chi è l’uomo?

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https://www.zerozeronews.it/sfiorare-dio-con-la-filosofia-di-levinas/

1 commento:

Armando Girotti ha detto...

Caro Cavadi,
ho letto la tua precisa analisi sul mio libro intorno alla proposta di una nuova etica da parte di Lévinas che ritengo grande filosofo anche se poco adatto al pubblico minuto.
Gli ebrei sanno approfondire questioni che i cattolici, purtroppo molto chiusi in un rispetto della normativa, non sanno proporre in modo alternativo o critico.
La Chiesa gerarchica poi è così lenta e ferma nei concetti e nelle norme da perdere il senso dell’autocritica tanto da non vedere, non dico le sole incongruenze, ma le stesse contraddizioni che invece sostiene a spada tratta e, quando gliele mostri, si trincera dietro alla Tradizione o alla Verità rivelata, non comprendendo che da una parte la Tradizione è divenuta tale per merito delle modifiche in corso d’opera e la Rivelazione appartiene più all’orecchio di chi ascolta che alla Verità.
Ti ringrazio veramente di cuore per aver messo in risalto, con la tua analisi e con i tuoi interventi critici, alcune delle mie sottolineature.
Un saluto cordiale e BUONA VITA in questo momento di solitudine casalinga, qual è la mia.
Armando Girotti