lunedì 2 novembre 2020

IL PRESENTE E IL FUTURO DELLE RELIGIONI: TRE SCENARI POSSIBILI

 

LE RELIGIONI NELL’ERA DEL WEB


“Dio è morto, Marx è morto e - se devo essere sincero – neanche io mi sento troppo bene”: di Woody Allen o di Eugène Ionesco, comunque la battuta ha avuto alcuni decenni di celebrità perché sintetizza, incisivamente, tre questioni (tramonto delle religioni, tramonto delle ideologie politiche, crisi dell’individualismo proprietario). Della seconda e della terza questione mi sono occupato altrove; qui mi concentro sulla prima: l’eclissi, o in altra interpretazione la definitiva scomparsa, del divino  dall’orizzonte culturale dell’umanità.

Per riflettere sull’argomento con un minimo di serietà intellettuale occorre delimitare l’ambito della categoria ‘religione’. 

Infatti se riteniamo essenziale in una religione la certezza di poter interloquire con un Dio, non c’è dubbio che in questa accezione semantica siamo in epoca di ‘secolarizzazione’ o ‘post-religionale’: le tre grandi religioni abramitiche (ebraismo, cristianesimo, islamismo) perdono di anno in anno adepti a favore dell’agnosticismo (“Non so nulla su Dio”), dell’ateismo (“So che Dio non c’è”) e soprattutto dell’indifferentismo (“Non mi interessa sapere se Dio ci sia o non ci sia”). E i ‘fedeli’ che, ufficialmente, restano nell’alveo del monoteismo biblico-coranico ne danno delle letture progressivamente riduttive, rinunziando – qualche volta esplicitamente, più spesso esistenzialmente e silenziosamente – alla dimensione mistica (la preghiera) e dottrinaria (i dogmi ritenuti per tradizione irrinunciabili, ad esempio la prospettiva di una vita oltre la morte biologica).  

Molto diverso appare il panorama se, ampliando la categoria ‘religione’, vi si includono le grandi sapienze orientali che, sin dall’inizio, si sono configurate più come filosofie da accettare per convinzione che messaggi profetici da accettare per fede. Esemplare il caso del buddhismo che non solo continua, al suo interno,  ad articolarsi in scuole, correnti, movimenti, comunità…ma soprattutto dimostra una costante capacità di espansione dai territori d’origine all’intero pianeta (Occidente ‘secolarizzato’ e ‘post-religionale’ compreso). 

Cosa attenderci per l’immediato futuro dell’umanità (intendo per il millennio di cui stiamo vivendo l’alba)?

Senza nessuna certezza apodittica, direi che possiamo rispondere alla domanda distinguendo nei sistemi religiosi storicamente sperimentati sinora due aspetti principali: la forma (o struttura o apparato veicolare) e i contenuti (concettuali, ma anche sentimentali e soprattutto etici: con un aggettivo approssimativo, ‘spirituali’).

Sulla base di questa distinzione di aspetti o dimensioni del fenomeno religioso, mi pare che gli scenari possibili siano principalmente tre.


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https://www.zerozeronews.it/seppellite-dal-web-le-religioni-hanno-piu-senso/


1 commento:

Armando Caccamo ha detto...

come sai, io pure opto per la terza prospettiva, mi pare la più saggia oltre che la più profonda, ma anche la più faticosa! Grazie