Su iniziativa di un filosofo “patentato”, il professore Augusto Cavadi, e di un non-filosofo, il dottore Pietro Spalla che nella vita fa l’avvocato, a Palermo da quasi vent’anni un gruppetto di persone si incontrano due sere al mese per condividere le riflessioni su un testo, scelto di comune accordo, e che ciascuno si impegna a leggere in anticipo. Questi gli ingredienti delle cosiddette “Cenette filosofiche”, appellativo con cui sono definiti gli incontri. Cenette perché, prima della discussione comunitaria, chi vuole può condividere insieme una pizza; filosofiche perché i “cenacolanti” fanno filosofia insieme: infatti, secondo l’insegnamento e il metodo di Socrate, discutono liberamente – senza dogmi, maestri e verità preconcette – e si confrontano sui temi di natura esistenziale, psicologica, sociale e politica che emergono dalle pagine del libro prescelto.
In questi anni, gli appassionati del confronto filosofico hanno meditato con giganti della letteratura quali Dostoevskij e Marguerite Yourcenar, e i loro capolavori “Memorie dal sottosuolo” e “Le memorie di Adriano”; con filosofi del calibro di Voltaire e il suo “Candido”; hanno riflettuto sui nessi tra meccaniche celesti e pensieri quotidiani con i best sellers “Sette brevi lezioni di fisica” di Carlo Revelli e “Il Tao della fisica” di Fritjof Capra; si sono chiesti quale sia “La vita autentica” con l’omonimo saggio del teologo Vito Mancuso; si sono interrogati su questioni cruciali quali l’eutanasia prendendo spunto dal saggio a più voci “Laici e cattolici in bioetica”. Ancora, leggendo insieme “Nulla da cercare” di Thich Nhat Hanh hanno approfondito temi cari al buddismo e alla spiritualità zen; meditando su “I come invidia” dello psicoterapeuta Giovanni Salonia hanno preso coscienza della più sterile e triste delle passioni; con “Se niente importa”, del giornalista statunitense Jonathan Safran Foer, si sono confrontati sulle abitudini alimentari – mangiare o no gli animali? – e le conseguenze planetarie, ecologiche ed economiche, della scelta di cosa mettere sul piatto.
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5 commenti:
Resoconto perfetto, quello di Maria, che vividamente restituisce lo spaccato di una piccola, magnifica realtà. Un saluto a voi tutte e tutti e un pensiero speciale, se mi permettete, per Augusto, instancabile corègo di gruppi di ricerca e costante ispiratore di amore per la sophìa.
Abbracci.
Andrea Cozzo
Cari amici,
Non so cosa sarebbero stati questi sedici anni di “pensione” senza le cenette. Non sapendolo, vi ringrazio di averli caratterizzati con la frequenza regolare di due settimane fra letture, esternazioni, commenti, dialoghi all’insegna del rispetto reciproco! Maria ne ha fatto magistrale sintesi.
Armando
Sono stata bene con voi e vi leggo sempre.
Un abbraccio per tutti
Giuditta Cimino
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