domenica 14 giugno 2020

POSTE ITALIANE E IL DISPREZZO SOVRANO DEL CITTADINO UTENTE


“Repubblica – Palermo”

                                                       12.6.20

 

LO SPORTELLO DELLE POSTE E IL DISPREZZO DEL CITTADINO

 

Chi ha colpa se in tempi di epidemia si può entrare solo in due in ufficio postale? Nessuno. Chi ha colpa se questa restrizione provoca turni di ore? Nessuno. Chi ha colpa se gli uffici postali non sono attrezzati per proteggere dal sole né per offrire all’esterno una sedia agli utenti in coda ? Nessuno. Così, all’ufficio postale di Valdesi (via Azalea), ci si ritrova in questi giorni ad attendere pazientemente a debita distanza e con la mascherina prescritta. 

In questo contesto immaginate che, dopo due ore e dieci minuti, arrivi il vostro turno e che la signora allo sportello, apprendendo che volete spedire un pacchetto di libri, vi inviti a rimettervi in coda  presso l’altro (e unico)  sportello funzionante, dove già si trovava in attesa la coppia di stranieri che vi aveva preceduto per una raccomandata. Poco male: minuto più, minuto meno…Dopo dieci minuti vi colpisce un dettaglio: il signore che sta accuratamente pulendo la postazione non è, come avevate supposto, l’impiegato delle poste, ma un addetto alle pulizie (dipendente da una ditta esterna). Insomma: state facendo il turno davanti a uno sportello chiuso. Qui inizia il dialogo surreale: “Come mai mi chiede di fare un nuovo turno davanti a uno sportello senza operatore, invece di accettare il mio plico?” 

“Perché ho la bilancia rotta”

 “E perché allora la collega con la bilancia funzionante non è al suo posto?”

 “Perchè stanno sanificando la sua postazione”

 “Ma se tra venti minuti chiudete, perché non aspettate un po’, accontentate i clienti fuori in fila da ore evitando che alle 13,35 debbano andar via a bocca asciutta, e poi passate alle pulizie straordinarie?”

A questo punto l’addetto alle pulizie rivela la chiave del mistero: “Ho anch’io fretta, non posso stare qua ad aspettare che finisca l’orario di apertura dei locali”.

Confesso di non aver potuto trattenere le urla di stupore, di ira, di protesta: è logico igienizzare un ambiente di lavoro quando è ancora in corso il ricevimento del pubblico e non a saracinesca abbassata? E, comunque, questa opzione illogica dal punto di vista profilattico, non rivelava totale assenza di professionalità, di buon senso e di comprensione umana ? Soltanto dopo le mie urla l’impiegata rientra dal retro dell’ufficio, si rimette al posto di lavoro e prega l’addetto alle pulizie di dedicarsi al resto del locale (cominciando dalla sala d’aspetto). Pian pianino, anche gli utenti bisognosi di pesare i propri oggetti da spedire veniamo accontentati e la fila supplementare si esaurisce con me.

All’uscita un giovane, che dall’esterno ha seguito gli eventi, mi ringrazia: “Vengo dall’ufficio postale di Partanna dove, alla fine del lungo turno, mi hanno informato di non poter procedere all’operazione perché la stampante era rotta. Se Lei non avesse protestato, sarebbe scoccata l’ora della chiusura di questo ufficio e avrei fatto una seconda coda invano. Questa volta  perché a essere rotta era una bilancia”.

Non so se la Tunisia, la Colombia o l’Uzbekistan si possano considerare tecnicamente “Terzo Mondo”, ma so che mi è capitato di fruire di servizi pubblici in questi Stati e di non aver mai vissuto simili atteggiamenti di disprezzo dei cittadini. Per masochismo mi sono pure esposto alla frustrazione di non ricevere alcun cenno di scuse dopo aver  segnalato l’episodio all’unico indirizzo telematico trovato sul sito www.poste.it per comunicare via internet con l’amministrazione centrale: come diceva Alberto Sordi nelle vesti di un aristocratico romano, “Io sono io e voi non siete…”. 

 

Augusto Cavadi

www.augustocavadi.com

2 commenti:

Armando Caccamo ha detto...

Augusto, non smettere mai di "combattere". Non fare come me che, ormai stanco di combattere,in fatto di spedizioni, vado da Mailbox di via Turrisi: pago un po'di più e vengo trattato da umano con ottimo servizio. So che non è la soluzione.... è solo la "mia" soluzione.

Augusto Cavadi ha detto...

QUESTA LA RISPOSTA DELLE POSTE. A ME SEMBRA RIDICOLA, MA GIUDICATE VOI:
16/6/2020
LETTERE
Igienizzazione continua negli uffici postali
Poste italiane — Media Relations
In riferimento all’intervento di Augusto Cavadi dal titolo "Il disprezzo per il cittadino dietro lo sportello della Poste", pubblicato il 12 giugno scorso, precisiamo che le nuove procedure di igienizzazione prevedono interventi continuativi anche durante gli orari di apertura al pubblico. Ci scusiamo per gli eventuali disagi che questi interventi possono arrecare, come nel caso in questione.
L’azienda evidenzia che proprio grazie alla professionalità delle sue persone ha continuato a garantire i servizi postali e finanziari, spesso essenziali per i cittadini, anche in un periodo difficile come quello dell’emergenza sanitaria. Un impegno di prevenzione e sanificazione costante per Poste italiane nelle oltre 14mila sedi su tutto il territorio nazionale che ha investito tempo, energia e risorse per garantire la tutela della salute dei clienti e dei lavoratori in ogni sua sede e attività.
Con l’occasione si rende noto che da ieri, nella provincia di Palermo, è attiva la nuova segnaletica guidata per facilitare la gestione delle attese nel rispetto del distanziamento sociale.