LA PREPOTENZA DELLE RELIGIONI
Nel linguaggio comune, i vocaboli ‘fede’ e ‘religione’ vengono usati come sinonimi. Si dà quindi per scontato che chi abbia ‘fede’ in qualcuno o in qualcosa, si riconosca in una determinata ‘religione’. E, viceversa, che, se uno dichiara di appartenere a una ‘religione’, sia una persona di ‘fede’. Con questa identificazione, però, non si riesce a capire molto di ciò che è avvenuto, e avviene, nella storia effettiva dell’umanità: la quale, invece, è zeppa di persone animate da grande ‘fede’ (in Dio, nell’umanità, nella giustizia, nella libertà, nella solidarietà, nell’amicizia, nella bellezza artistica…), ma diffidenti nei confronti di ogni ‘religione’; e di persone che, fiere della propria appartenenza a una ‘religione’, non hanno ‘fede’ in nessuno né in nulla (tranne, se mai, che in sé stessi). Per capirci con qualche esempio: il filosofo tedesco Kant, molto critico nei confronti delle chiese cristiane, riteneva fondamentale la “fede nella ragione”; viceversa, innumerevoli politici – anche italiani, anche contemporanei – proclamano a spada tratta la propria identità ‘religiosa’ mostrando, nel privato e in pubblico, una gelida indifferenza nei confronti dei ‘valori’ e una sconcertante abilità di giocarvi come fossero pedine di una perenne partita a scacchi.
Senza questa premessa terminologico-concettuale si potrebbe supporre, in base al titolo, che il recentissimo libro di Ortensio da Spinetoli, La prepotenza delle religioni (Chiarelettere, Milano 2020, pp. 104, euro 12,00), sia un manifesto di ateismo militante. Difficilmente si intuirebbe che raccoglie alcuni tra gli scritti più significativi di un frate cappuccino marchigiano che, nel corso di una lunga e feconda esistenza (1925 – 2015), grazie alle pubblicazioni teologiche tradotte in varie lingue, è diventato un punto di riferimento intellettuale e spirituale per molte donne e per molti uomini del nostro tempo (cfr. la pagina Facebook “Amici Ortensio”).
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1 commento:
Caro Augusto,
bellissima recensione. Importante per cercare di "aprire le menti" e continuare a diffondere il pensiero di Ortensio.
Grande contributo. un abbraccio N&G
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