Paolo Rumiz, "la Repubblica", 27 marzo 2020
MI RICORDERO' DI VOI QUANDO SARA' TUTTO FINITO
Stamattina ho appeso fuori dalla porta un foglio con su scritto:
«Mi ricorderò di voi quando tutto sarà finito.
Di voi che avete smantellato la sanità pubblica per finanziare centri di estetica e ora tuonate contro lo Stato perché mancano respiratori.
Di voi farisei che, mentre pontificavate sulla vita, mettevate il profitto davanti alla vita stessa, e la difesa dei beni davanti a quella delle persone.
Di voi, che ci avete coperto di veleni e lasciato desertificare l’Italia dei borghi;
e di voi, volonterosi partigiani dell’economia del saccheggio, dello scarto e dello spreco, che avete de-localizzato in Asia e tolto lavoro alla nostra gente.
E di voi, che avete coperto tutto questo, facendoci credere che il problema fossero gli immigrati, quando siete stati i primi a chiamarli per ingrassarvi il culo.
E soprattutto di voi, ultra-liberisti da talk show, che avete smantellato cultura e senso del dovere, obbligandoci a gestire questa emergenza più con la polizia che con l’educazione civica.
E infine di voi, che anche ora, nel momento estremo, seminate zizzania e bugie per coprire di fango chi senza clamore si spende per soccorrere gli ultimi».
Scritto d’impeto, dopo avere letto un report agghiacciante sulle responsabilità dell’ecatombe a Bergamo, epicentro dell’infezione, con centinaia di morti al giorno.
PAOLO RUMIZ
1 commento:
Giusto per imitare, sciattamente, Dante:
Ahi, inerme Italia e senza più orpelli,
serva di servi sciocchi ed arroganti
che t'han ridotto a verme ed a brandelli.
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