giovedì 20 settembre 2018

IL GIRO TRENTINO-VENETO-EMILIA: QUALCHE APPUNTO PER UN BILANCIO

Care e cari,
  non è facile rispondere a chi di voi chiede qualche bilancio delle mie due settimane in Trentino, Veneto ed Emilia. Anche per non annoiarvi, mi limito a qualche sprazzo:

a)   Il ritiro spirituale a Terzolas (Trento) sulla conversione personale e istituzionale (in particolare della chiesa cattolica). Venti persone belle che, nonostante il peso degli anni, non smettono di interrogarsi e di attivarsi per un mondo meno disumano. La relazione della teologa (laica) della liberazione Maria Soave Buscemi sui vangeli mi ha fatto balenare un’ipotesi: e se non fosse proprio il cristianesimo – purificato dalle sue superfetazioni dogmatiche e moralistiche – a poter costituire quel grande movimento transnazionale in grado di offrire al mondo (per lo meno al mondo occidentale) una prospettiva di uscita dalla rassegnata accettazione attuale del sistema capitalistico d'impronta individualistica e liberista? Papa Francesco lo lascerebbe sperare, ma proprio la sua vicenda raffredda i miei entusiasmi: se neppure un papa riesce a intaccare la struttura piramidale-conservatrice cresciuta per due millenni su se stessa, che possibilità restano ai semplici “fedeli laici” della base (ammesso che siano ancora interessati a questo genere di possibilità)? Mi è tornata in mente la vecchia formula: ottimismo della volontà, pessimismo dell’intelligenza. Comunque porto nel cuore l’immagine di una coppia di ultra-ottantenni che si  accudivano reciprocamente come due innamoratini all’inizio della loro storia: lei mi ha donato un mazzolino di mughetto che ho consegnato a Palermo alla mia Adriana. E porto anche l’immagine del silenzioso cappuccino, padre Giorgio Butterini, che per decenni è stato l’animatore della Comunità “S. Francesco Saverio” di Trento, organizzatrice del convegno. Una psichiatra ha raccontato di essersi avvicinata, ormai tanto tempo fa, perché – entrata per caso in una chiesa – lo aveva sentito affermare dal pulpito: “Dio vuole che siate felici. Non ci ha creato per la sofferenza”. 
b)  La conversazione sulle quattro correnti ideologiche (liberismo, comunismo, socialdemocrazia e dottrina sociale cattolica) confluite nella Costituzione italiana del 1948 in una cascina privata nella campagna intorno a Motta di Livenza (Treviso), raggiunta sulle ali del mio angelo Gianfranco. Mi sono basato su alcuni capitoli del mio La bellezza della politica. Attraverso e oltre le ideologie del Novecento. Anche là persone belle, tra cui perfino qualche giovane, non ancora rassegnate all’omologazione imperante dell’ingiustizia legalizzata. Sono abituato alla generosa ospitalità di persone come la moglie Francesca e la figlia Chiara, molto meno alla vivacità intellettuale e al desiderio di confronto che caratterizza abitanti e frequentatori della casa: a cominciare da Onorio stesso che, dopo quarant’anni di duro lavoro di artigiano e di commerciante, spezzando l’idolatria dell’arricchimento infinito, decide di dedicarsi alla lettura, allo studio, alla riflessione e di invitare ogni tanto qualcuno in grado di allargare gli orizzonti abituali. Una conferma all’ipotesi, balenatami a Terzolas,  di un cristianesimo rifondato sulla fedeltà al vangelo come progetto di rigenerazione planetaria?  Non proprio. Dopo decenni di militanza cattolica, Onorio è convinto che per nessuna religione – nessuna – ci sia ormai un futuro: troppo ingenti le innovazioni scientifiche, tecnologiche, sociali intervenute nell’ultimo secolo. Egli sposa senza “se” e senza “ma” la prospettiva degli autori di Oltre le religioni. Non vuole neppure istituzionalizzare le iniziative culturali che propone nella sua cascina per timore che diventino qualcosa di divisivo fra un “noi” e un “loro”. Spera in una ereditarietà giocata esclusivamente sulla convinzione e sulla libertà dei successori.
c)   Bologna sono stato ospite di “Babel house”, la casa di Dino aperta a nomadi di varie etnie. Perfino siciliana. 
Due serate, in due posti differenti, sono state dedicate a discutere della strumentalizzazione cui la Lega, di ieri e di oggi, sottopone i simboli cristiani a fini elettorali. A partire dal mio libro del 2012, Il Dio dei leghisti, si è concordato sul fatto che  - almeno dall’imperatore Costantino (IV secolo d. C.) in poi  - il potere politico ha cercato di utilizzare la religione come mezzo di propaganda e di legittimazione. Che ciò avvenga è disdicevole, ma ovvio; altrettanto disdicevole, ma meno ovvio, che le chiese e le istituzioni religiose si prestino – per interessi di vario genere, anche economici – ad essere coinvolte nella truffa. 
Un’altra mezza giornata è stata dedicata, presso un Centro civico della città, a Giuseppe Impastato e all’attualità della sua testimonianza in una fase triste del movimento antimafia (in cui perfino magistrati ed esponenti apicali delle associazioni dei commercianti tradiscono la causa per avidità di denaro e delirio di onnipotenza). L’occasione si è rivelata propizia per presentare sia il mio Peppino Impastato martire civile. Contro la mafia e contro i mafiosi  sia il libretto per i più piccoli, scritto da Adriana con la sua collega Melania Federico, Tutti in campo. E tu conosci Peppino Impastato ?

d)  Il giro si è concluso splendidamente sulle colline tosco-emiliane. A Loiano (Bologna), infatti, Fabio è riuscito – per il secondo anno consecutivo – a convocare, in nome della “Tenerezza”, persone che nella quotidianità provano a pensarla e soprattutto a viverla. Così, il primo giorno, Elena ci ha guidati ai primi passi dello yoga, Laura (Associazione “Bimbo tu”) ci ha raccontato il suo volontariato con i bambini gravemente malatiFederica (CIWF Italia) della sua azione di pressione politica per rendere meno crudeli gli allevamenti degli animali che mangiamo; il secondo giorno  Marco ci ha risvegliato i sensi esterni e interni con un’ora di Qi Qong, Patrizia ci ha introdotti alla teoria e alla pratica della comunicazione nonviolenta (secondo il metodo Rosenberg) e Michele, non senza abilità istrioniche, ci ha contagiato un po’ della sua grande passione per gli alberi (e altri oggetti a forma fallica 😑). Nel mio intervento ho provato a ipotizzare il passaggio da una spiritualità del “sacri-ficio” a una spiritualità del “santi-ficio” : da una spiritualità basata sull’espiazione di un presunto “peccato originale” a una spiritualità basata su una “benedizione originaria” (Matthew Fox).
Superfluo aggiungere che, come in tutte queste occasioni di convivenza, si scoprono persone meravigliose (come Giovanni e Barbara) che custodiscono le ricchezze intellettuali e etiche della loro interiorità dietro il velo di una silenziosa discrezione.

                                            Augusto

                                                                   (www.augustocavadi.com)

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