Sono molto grato a Maria D'Asaro per avere dedicato una puntata della sua rubrica sul settimanale cartaceo (e, in differita, online) "Centonove"alla Scuola di formazione etico-politica"G. Falcone" di Palermo. Colgo l'occasione per invitare quanti pensano di poter dare una mano (non solo per la ricerca intellettuale e l'aggiornamento culturale, ma anche per la gestione di iniziative didattiche nelle scuole, nelle associazioni, nelle parrocchie che ne facciano richiesta: c'è bisogno di ogni genere di competenze, anche organizzative e tecniche, a cominciare dagli strumenti di comunicazione telematica!) di farsi avanti e chiedere di diventare soci (la quota, da cui sono esonerabili quanti avessero difficoltà finanziarie, è di euro 15,00 l'anno).
“100NOVE”
5.10.2017
Dopo la strage di Capaci, il nome di Falcone è stato a volte sfruttato: ad esempio, da chi ha scritto libelli poco significativi o da millantatori di azioni antimafia poco genuine. Tra chi ha utilizzato con onestà il nome del giudice, c’è la "Scuola di formazione etico-politica Giovanni Falcone", fondata a Palermo già nel 1992 da Augusto Cavadi, dal compianto Nino Alongi e da cittadini/volontari che, da allora, offrono occasioni di studio e confronto critico su mafia e antimafia, sulla storia del Meridione e su altri temi cruciali. Nella consapevolezza che: “Non basta ‘andare dove ci porta il cuore’: bisogna usare la testa”, come scrive Cavadi. Che ci ricorda anche l’obiettivo prioritario dell’associazione: “Alfabetizzare i cittadini che intendono resistere alla barbarie e capovolgere i rapporti di potere fra corrotti e onesti. Infatti se la legalità democratica non si organizza e non si dà una strategia, resterà inevitabilmente soccombente e delusa.”
Maria D’Asaro
http://maridasolcare.blogspot.it/2017/10/in-nome-del-giudice-falcone.html
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