COSA SIGNIFICA DIVENTARE PIENAMENTE UMANI ?
· Quanti, credenti o meno, siamo convinti dell’urgenza
di attuare le nostre potenzialità umane, dovremmo chiederci, almeno ogni
tanto, che cosa possa significare
concretamente “essere uomini” adulti, maturi, pleromatici.
· Un’immagine di uomo (fra tante possibili): un essere a tre dimensioni
· a) dimensione etica: “sentiamo” che fare il bene è
preferibile a fare il male. Questo “sentimento” è necessario: è anche
sufficiente? Esso è, di suo, soggetto a frequenti variazioni (dovute alle
condizioni biologiche, agli umori psicologici, alle circostanze esteriori…). Ma
“una rondine non fa primavera”: come l’uomo non è malvagio se ogni tanto compie
un’azione cattiva, così non è buono se ogni tanto compie un’azione apprezzabile.
Come trasformare una tendenza intrinsecamente mutevole in un habitus, in un atteggiamento costante,
in una “virtù”? Una prima risposta: moltiplicando le azioni virtuose. Ma non
siamo automi. La qualità morale dei nostri atti dipende, più che dalla loro
materialità (ripetibile), dall’intenzionalità che li attraversa e li unifica.
Ognuno di noi compie, più o meno consapevolmente, una “opzione di fondo” che
segna la direzione alla propria esistenza e le conferisce la coloritura
dominante. L’uomo eticamente maturo prende consapevolezza di questa opzione e,
se la condivide, prova a tradurla in un “progetto di vita” cui attenersi (o,
per lo meno, tendere ad attenersi).
· b) dimensione politica : il proprio “progetto di vita” è solo in parte realizzabile in un
contesto sociale ostile o, comunque, refrattario. Per gli esseri umani la
dimensione sociale o politica non è un optional:
solo gli dei e le bestie possono esimersene (e non sempre!). Tutti incontriamo
resistenze, ostacoli: come avvertiva don Milani, affrontarli da soli è egoismo,
affrontarli insieme è politica. Ma quale idea di polis, di città abbiamo? Come pensiamo debba funzionare uno Stato?
Quali leggi dell’economia sono più funzionali rispetto al benessere degli
individui e della collettività? Come concepiamo il sistema dell’istruzione ?
Quali i rapporti fra lo Stato e le varie
comunità religiose e atee? L’insieme delle risposte a queste domande si
chiamava “ideologia”: il vocabolo può non piacere per varie risonanze che
suscita, ma la ‘cosa’ che esso
indica - un “progetto politico” – è
irrinunziabile.
· c) dimensione intellettuale : orientarsi in etica
(a livello personale) e in politica (a livello sociale) sembra un obiettivo
irrealizzabile e, certamente, non è dei più facili. Ma chi vi rinunzia, rinunzia
a qualcosa di essenziale per l’umanità dell’uomo: la libertà. Senza consapevolezza,
non c’è autodeterminazione. Si vive secondo le tradizioni o secondo le mode, in
ogni caso non si esce dalla logica del gregge. La via, il metodo? Darsi piccoli
obiettivi intermedi: mezz’ora al giorno di silenzio, di lettura e di
meditazione, qualche ora ogni settimana di confronto dialogico con altri.
Secondo Hegel la lettura del quotidiano era la preghiera dell’uomo moderno:
forse si può sostituire il quotidiano con qualche settimanale, il settimanale
con qualche rivista, la rivista con qualche libro…
Augusto Cavadi
www.augustocavadi.com Palermo 29.10.2017
PS: Questi appunti, su cui mi sono basato per una
conversazione domenicale con gli amici della Comunità di ricerca spirituale laica “Albert Schweitzer”, possono
essere contestualizzati e integrati con i miei volumetti La rivoluzione, ma a partire da
sé. Un sogno ancora praticabile (Ipoc, Milano 2014) e Volontariato in crisi? Diagnosi e terapia (Il pozzo di Giacobbe,
Trapani 2003).
2 commenti:
Ciao Augusto,
la tua riflessione coglie nel segno la complessità della persona. Per me che lavoro con gli immigrati, scopro ogni giorno i limiti della mia persona e di quelle vicine nel concretare il nostro impegno con pienezza di umanità, senza sterili protagonismi: non ci sono paradisi né luminose sfere di cristallo, dove tutto è bello e luminoso, tutt'altro. Grazie per averlo espresso in modo così alto
Mauro
Assolutamente vero! Le tre dimensioni in realtà si integrano e interagiscono. Se manca anche una sola delle tre dimensioni l'uomo rischia di cadere, è sempre in bilico e soffre di penuria.
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