lunedì 12 giugno 2017

QUANDO UN MATRIMONIO SMETTE DI FUNZIONARE...

Il titolo di questo post è mio.
Ma il testo l'ho tratto da una newsletter quotidiana che il vaticanista dell' "Espresso", Sandro Magister, invia gratuitamente a chiunque ne faccia richiesta.
Per motivi che non sono riuscito a decifrare, Magister attacca quotidianamente papa Francesco e quanti osano accostarsi alle posizioni dell'attuale vescovo di Roma. Così riporta o testi polemici di cardinali e dotti professori cattolici contro il papa oppure - come in questo caso - testi di esponenti del mondo cattolico che dovrebbero scandalizzare il lettore.
A me risultano entrambi istruttivi: i primi perché mi fanno capire quanta arretratezza mentale ristagni ancora in settori rilevanti della Chiesa cattolica, i secondi perché mi danno la prova che qualche cosa si sta effettivamente muovendo nella direzione giusta.

Augusto Cavadi
www.augustocavadi.com



ANCHE DAL SUPERIORE GENERALE DEI GESUITI PAROLE SENSATE

Qui di seguito alcuni passaggi più significativi dell'intervista che il nuovo superiore generale della Compagnia di Gesù, il venezuelano Arturo Sosa Abascal (molto vicino a Jorge Mario Bergoglio, come è noto proveniente anch’egli dal medesimo ordine religioso prima dlla sua consacrazione a vescovo) ha dato al vaticanista svizzero Giuseppe Rusconi per il blog Rossoporpora e per il "Giornale del Popolo" di Lugano.
Eccone i passaggi più significativi.
D. – Il cardinale Gerhard L. Műller, prefetto della congregazione per la dottrina della fede, ha detto a proposito del matrimonio che le parole di Gesù sono molto chiare e "nessun potere in cielo e in terra, né un angelo né il papa, né un concilio né una legge dei vescovi, ha la facoltà di modificarle".
R. – Intanto bisognerebbe incominciare una bella riflessione su che cosa ha detto veramente Gesù. A quel tempo nessuno aveva un registratore per inciderne le parole. Quello che si sa è che le parole di Gesù vanno contestualizzate, sono espresse con un linguaggio, in un ambiente preciso, sono indirizzate a qualcuno di definito.
D. – Ma allora, se tutte le parole di Gesù vanno esaminate e ricondotte al loro contesto storico, non hanno un valore assoluto.
R. – Nell’ultimo secolo nella Chiesa c’è stato un grande fiorire di studi che cercano di capire esattamente che cosa volesse dire Gesù... Ciò non è relativismo, ma certifica che la parola è relativa, il Vangelo è scritto da esseri umani, è accettato dalla Chiesa che è fatta di persone umane… Perciò è vero che nessuno può cambiare la parola di Gesù, ma bisogna sapere quale è stata!
D. – È discutibile anche l’affermazione in Matteo 19, 3-6: "Non divida l’uomo ciò che Dio ha congiunto"?
R. – Io mi identifico con quello che dice papa Francesco. Non si mette in dubbio, si mette a discernimento…
D. – Ma il discernimento è valutazione, è scelta tra diverse opzioni. Non c’è più un obbligo di seguire una sola interpretazione…
R. – No, l’obbligo c’è sempre, ma di seguire i risultati del discernimento.
D. – Però la decisione finale si fonda su un giudizio relativo a diverse ipotesi. Prende in considerazione dunque anche l’ipotesi che la frase "l’uomo non divida…" non sia esattamente come appare. Insomma mette in dubbio la parola di Gesù.
R. – Non la parola di Gesù, ma la parola di Gesù come noi l’abbiamo interpretata. Il discernimento non sceglie tra diverse ipotesi ma si pone in ascolto dello Spirito Santo, che – come Gesù ha promesso – ci aiuta a capire i segni della presenza di Dio nella storia umana.
D. Ma come discernere?
R. – Papa Francesco fa discernimento seguendo sant’Ignazio, come tutta la Compagnia di Gesù: bisogna cercare e trovare, diceva sant’Ignazio, la volontà di Dio. Non è una ricerca da burletta. Il discernimento porta a una decisione: non si deve solo valutare, ma decidere.
D. – E chi deve decidere?
R. – La Chiesa ha sempre ribadito la priorità della coscienza personale.
D. – Quindi se la coscienza, dopo il discernimento del caso, mi dice che posso fare la comunione anche se la norma non lo prevede…
R. – La Chiesa si è sviluppata nei secoli, non è un pezzo di cemento armato. È nata, ha imparato, è cambiata. Per questo si fanno i concili ecumenici, per cercare di mettere a fuoco gli sviluppi della dottrina. Dottrina è una parola che non mi piace molto, porta con sé l’immagine della durezza della pietra. Invece la realtà umana è molto più sfumata, non è mai bianca o nera, è in uno sviluppo continuo.
D. – Mi par di capire che per lei ci sia una priorità della prassi del discernimento sulla dottrina.
R. – Sì, ma la dottrina fa parte del discernimento. Un vero discernimento non può prescindere dalla dottrina.
D. – Però può giungere a conclusioni diverse dalla dottrina.
R. – Questo sì, perché la dottrina non sostituisce il discernimento e neanche lo Spirito Santo.
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Propriamente, vi sono esegeti cattolici che danno delle parole di Gesù sul matrimonio e il divorzio un'interpretazione che ammette il ripudio e le seconde nozze.
È il caso del monaco camaldolese Guido Innocenzo Gargano, biblista e patrologo di fama, docente alle pontificie università Gregoriana e Urbaniana: vedi

1 commento:

Bruno Vergani ha detto...

Oltre al merito di questo post integro dalla mia limitata postazione con un modesto segno riguardo al fatto che con Francesco qualche cosa si sta effettivamente muovendo nella direzione giusta. Mi riferisco al mio attuale rapporto con Comunione e Liberazione, prima di Francesco caratterizzato da indifferenza verso l’articolato pensiero critico nei confronti di CL che metto in piazza
( http://www.brunovergani.it/item/3579-vita-di-don-giussani.html#.WT5Ly4X7s7A )
riguardo il quale una sola volta gli interessati avevano interagito querelandomi
( http://www.brunovergani.it/item/3451-chi-grida-ti-denuncio-ha-gia-un-po-perso.html#.WT5MBIX7s7A )
mentre negli ultimi tempi con qualcuno è iniziato un rispettoso confronto personale, a iniziare da Eugenio Andreatta responsabile del Meeting di Rimini 2017.
Plausibile che sia un atto all’interno di CL una sostituzione dei vertici dove gli integralisti sono gradualmente sostituiti da soggetti pensanti. Cambiamento che ritengo piuttosto improbabile se non ci fosse stato papa Francesco.