Caro Angelo,
da due anni
e mezzo ci dicevi che avresti presto raggiunto la tua Gina. Ti sei preparato a
questo passaggio con la lucidità previdente, meticolosa, talora persino
pignola, di sempre: non volevi che le tue figlie avessero fastidi dopo la tua
morte, essendoti preoccupato per lunghi anni della loro serenità in vita.
Per quanto mi
riguarda, continuerò a dire ai miei amici ciò che ripeto loro da tanti anni:
che ho avuto la ventura di un suocero filosofo. E a chi mi chiederà in quale
università ti sei laureato, risponderò ancora una volta che ti sei laureato
all’università della strada, dove ti eri iscritto a nove anni.
Pian piano ti
sei dato tutte le materie acquisendo le caratteristiche principali di un vero
filosofo.
Infatti hai esercitato la saggezza, gestendo con equilibrio i beni della tua famiglia e,
quando hai avuto responsabilità politiche, amministrando con correttezza i beni
pubblici.
Hai
esercitato la gentilezza, trattando
con cordialità chi ti voleva del bene e schivando i conflitti quando percepivi
sentimenti negativi nei tuoi confronti.
Hai esercitato
la gratitudine anche per le piccole
cose: poche settimane fa ti sei accorto che avevo scelto come salvaschermo del
computer una foto con te, Adriana e me e , con un sorriso dolcissimo, mi hai
sussurrato: “Grazie anche per questo”. Poi,
qualche giorno dopo, chiudendo una telefonata con Adriana le hai detto:
“Di’ ad Augusto che gli voglio bene”. Giustamente Adriana ha risposto: “Anche
lui, papà, te ne vuole”.
Filosofo per
saggezza, per gentilezza, per attitudine alla gratitudine: ma anche filosofo
per senso dell’ ironia. Quando negli
ultimi anni hai cominciato a perdere colpi nel corpo – non certo nella mente,
sveglissima sino alle ultime ore – commentavi: “Sono i malanni della vecchiaia.
Se volevo evitarmeli, bastava morire prima”.
Sino a quando
questi acciacchi sono stati sopportabili, siamo stati felici di averti con noi.
Ma negli ultimi giorni rischiavano di diventare eccessivi: per questo abbiamo accettato
il tuo meritato riposo con intensa tristezza, ma non senza una altrettanto
grande serenità. Questo è l’ultimo dono che ci hai lasciato.
Grazie di
tutto, Angelo: e buon viaggio verso dove tutti siamo, presto o tardi,
destinati.
Santo Stefano Quisquina 8.3.2017
16 commenti:
Lascia un tenero ricordo anche a me. E devo dire che, a mia conoscenza, è una delle pochissime persone che invecchiando è migliorata in serenità e saggezza
GRAZIE AUGUSTO!
Ho avuto la buona sorte di ascoltare suoi frammenti autobiografici, mi raccontava con mitezza potente di quanto la fede in Dio migliora l’esistenza, dell’importanza di essere onesti in politica e delle sue gesta di tornitore, muratore, saldatore, falegname, fabbro, carpentiere, contadino, fresatore, meccanico, elettricista, idraulico, enologo, ecc. ecc. Un’attenta osservazione della materia e delle sue leggi che lo portava a creare, costruire, riparare. Evitava gli specialisti, senza salire di giri preferiva fare lui ben poggiato sul suo pensiero, anche aggiustare la frizione della ruspa; ma chi riuscirebbe mai, se non meccanico specializzato e davvero esperto, a smontare la frizione di una ruspa, ripararla a perfezione e rimontarla? Un filosofo, di quelli tosti però.
Bruno...che emozione leggere le tue parole
Che bella persona, che bella vita, che bella morte! E che bel papà! Un caro abbraccio,
Orlando
...grazie della condivisione della bellezza che ti avvolge.
Un pensiero di serenità per Angelo e tutta la vostra famiglia, accettando il mistero insieme a Drummond de Andrade:
Da un mistero è venuto, verso un altro è partito.
Restiamo ignari dell'essenza del mistero.
Un abbraccio,
Claudia
Caro Augusto,
mi ha fatto bene e piacere leggere il tuo saluto a papà Angelo; un profilo ben delineato e ricondotto alla 'pratica' della vita, come sorgente della sua vera implicata e implicita teoria; mi viene spontaneo aggiungere ai tratti che hai ben colto e rappresentato quello della sim-patia, in tutte le accezioni possibili;
nel mio caso, mi basta averla sperimentata come simpatia reciproca, accompagnata da un grande sorriso... anche pasquale!
Cosimo
Ringrazio tutti voi di cuore,
Lidia
Sono molto dispiaciuto. L'unica volta che lo vidi nella chiesa di San Saverio mi colpirono il sorriso, la dolcezza e la simpatia. Vi mando un forte abbraccio, per Adriana fortissimo.
Spero vi possano raggiungere i sentimenti di semplice
>tenerezza che provo e vorrei accompagnassero il vostro
>dolore così come quelli silenziosi di cordialità, simpatia
>e raccoglimento che già accompagnano la vostra serenità.
>Un abbraccio
>F.
Sì, dolcissimo Francesco: i tuoi sentimenti ci hanno raggiunto, E riscaldato il cuore.
A. (anche a nome di A.)
Caro Augusto cara Adriana. Sento dentro un grande dispiacere, ricordo come fosse l'altro ieri che, dopo avergli chiesto, si è messo chinato sulla pianta di papiro, insistendo che dovevo assolutamente portarmela a casa, che sarebbe stato un piacere per lui. Per me, un piacere ancor più grande. Quando le innaffio, ancora oggi, penso a quella piacevole giornata trascorsa insieme. Un abbraccio.
Carissimi,
in solo due occasioni ci siamo incontrati con lui, ma abbiamo percepito l'amore che vi legava. Un grande abbraccio. Anna e Sergio
Carissima Adriana, carissimo Augusto,
sono profondamente dispiaciuto per la scomparsa di papà Angelo. Avrei voluto conoscerlo di persona, non ho dubbi che sarebbe stata un'esperienza unica. Maruzza me ne ha sempre parlato con grande stima e ammirazione, e le poche foto condivise trasmettono tutta la sua bellezza... Stessa aura che ritrovo nel ricordo di Augusto sul suo blog, intriso di sincero e commovente affetto, a cui mi unisco con discrezione e riverenza. Vi sono vicino con tutto il cuore, e vi ringrazio per aver aggiunto una meravigliosa figura a innalzare la mia considerazione dell'essere umano.
Un caloroso abbraccio.
Riccardo
Riccardo caro,
quanta saggezza e quanta dolcezza nelle tue righe fraterne!
Te ne siamo sinceramente, profondamente grati.
A.
In ricordo di un Angelo
Carissimi,
ho letto che papà Angelo ci ha lasciati e ho provato un dispiacere dolce e
profondo. Possibile? Come fa un dispiacere ad essere dolce? Eppure è così
perché non puoi pensare che la morte non arrivi mai e se arriva ad
un'età tanto venerabile è perfino un dono.
Il mio ricordo va ad un'immagine di Angelo a Favignana e di me che lo
guardavo, da qualche metro di distanza, pensando che quella figura, di
un'eleganza antica e rara, era la quintessenza della Sicilia e che io
ero fortunata a poterla osservare così, dal vivo, come un privilegio che
mi era arrivato con gratuità.
Vi abbraccio, amici cari, e abbraccio idealmente anche lui, come ho fatto quel giorno.
Marta
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