E' acquistabile on line l'ultimo volume di Elio Rindone: Una magistero anacronistico? Dalla Veritatis splendor alla Lumen fidei (www.ilmiolibro.it, Roma 2017, pp. 226, euro 15,00).
Qui di seguito la mia Presentazione (pp. 7 -11) che, spero, vi susciti il desiderio di leggere per intero l'interessante raccolta di saggi dell'autore.
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PRESENTAZIONE
Appartengo alla generazione che negli anni del
Concilio ecumenico Vaticano II 1(962 – 65) viveva l’adolescenza. Ovvio, perciò, che i
decenni successivi – della giovinezza e della maturità – siano stati segnati
dalla speranza di vederne i frutti. Si sono visti davvero? Dipende da cosa ci
si aspettava. Chi attendeva un “aggiornamento” del linguaggio, di alcune norme
liturgiche, di alcuni costumi del clero e dei laici si ritiene soddisfatto:
fenomenologicamente un abisso separa la Chiesa di Pio XII dalla Chiesa di
Giovanni XXIII, di Paolo VI, di Giovanni
Paolo I, di Giovanni Paolo II e dello stesso Benedetto XV.
La stessa soddisfazione non possono avvertire
quanti si aspettavano che la Chiesa andasse oltre un pur necessario intervento
di maquillage, che avesse il coraggio
(non solo e non principalmente intellettuale) di tornare a riesaminare
criticamente la propria storia alla luce del fondamento evangelico per sfrondarsi di tutto
ciò che – sul piano dogmatico e morale – aveva finito con il soffocare lo Spirito
originario del Maestro di Nazareth. Per quanti, insomma, il Concilio ecumenico
Vaticano II doveva segnare un cambio di “paradigma” nel modo di intendere e di
vivere il cristianesimo, la delusione è stata notevole.
Questa raccolta di articoli - non nel senso precario della cronaca
quotidiana, bensì nell’accezione scientifica del vocabolo – di Elio Rindone è
il racconto documentato di tale delusione teologica, religiosa e direi più ampiamente
spirituale. Chi è uscito dall’ambito ecclesiale senza un esame approfondito
delle questioni, come per una vaga intuizione, avrà modo di prendere
consapevolezza di ciò che ‘a naso’ non lo aveva convinto. Ma il volume può
essere almeno altrettanto istruttivo per chi è rimasto nella Chiesa cattolica,
talora soffrendo talora contestando talaltra avanzando proposte costruttive:
sia per capire le ragioni di chi si è stancato di aspettare e se è andato
altrove sia, soprattutto, per stilare con maggior contezza l’agenda
dell’immediato futuro. Per rispondere, insomma, alla domanda cruciale: cosa
deve fare la Chiesa cattolica se vuole arrestare l’emorragia continua di fedeli
? Se vuole ripresentare in maniera fedele e credibile la proposta cristiana?
Qualche cattolico praticante potrebbe, per
eccesso di ingenuità, ritenere superflua questa domanda: perché occuparsi di
rileggere criticamente dottrina e prassi ecclesiali se il buon Dio ci ha donato
il rivoluzionario papa Francesco? Elio Rindone, quasi a prevenire questa
considerazione, sin nella Prefazione
esprime delle riserve radicali sulla possibilità che l’attuale “vescovo di
Roma” voglia e possa farsi promotore dei mutamenti ormai indilazionabili. A più
di tre anni dalla sua elezione sarei meno pessimista, ma nella sostanza la
questione resta identica: nessun organismo sociale - meno che mai un organismo plurimillenario e
planetario come la Chiesa cattolica – può rigenerarsi per merito (o, secondo altri,
per colpa!) di un solo soggetto, fosse pure investito di enormi poteri. Tra
quanti vogliono che la Chiesa non si riduca a una riserva indiana, con
personaggi pittoreschi che pensano e vivono da medievali, ma diventi la
comunità plurale di quanti riconoscono (senza esclusivismi presuntuosi) nel
vangelo di Gesù un faro decisivo per orientarsi nell’oscurità della storia,
ognuno deve apportare il proprio contributo: in capite et in membris, dalla testa sino a tutte le membra. In quest’azione sinergica ognuno spenderà i
propri carismi, le proprie esperienze, le proprie competenze: ma a tutti devono
essere chiare le méte e le ragioni per cui valga la pena di procedere, con
saggezza e decisione, verso di esse.
Tali obiettivi, insieme alle motivazioni per
perseguirli, sono abbondantemente illustrati in queste pagine chiare ma
documentate, logiche ma appassionate: sia per ciò che è lecito credere senza
cadere nella superstizione sia per ciò che è opportuno praticare nella vita individuale
(sessualità, relazioni di coppia, uso dei beni materiali…) e sociale (rapporti
economici, scelte politiche, atteggiamenti verso l’ecosistema…). Un libro,
quindi, in cui si segnala ciò che nell’insegnamento dei papi recenti è carente
non per sterile acrimonia, quanto per aprire orizzonti ulteriori a chi cerca
con sincerità verità e giustizia.
Augusto Cavadi
www.augustocavadi.com
1 commento:
Ciao Augusto,
condivido pienamente le osservazioni che fai a proposito del libro di Elio Rindone (che non ho letto, ma che mi sembra significativo nella sintesi che ne fai). Sabato scorso durante la presentazione a Pistoia del libro di Mario Lancisi "Processo all'obbedienza" sulla vicenda di don Milani venivano espresse le stesse osservazioni da parte degli intervenuti. Credo che siano estremamente attuali le parole di don Lorenzo:
Dovevo ben insegnare come il cittadino reagisce all’ingiustizia. Come ha libertà di parola e di stampa.Come il cristiano reagisce anche al sacerdote e perfino al vescovo che erra.Come ognuno deve sentirsi responsabile di tutto. Anche il grande Educatore richiamava continuamente il Vangelo. Purtroppo la Chiesa ha percorso più le strade del potere che quelle evangeliche!
Mauro
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