“Repubblica – Palermo”
2.11.2016
LA POLITICA A COLPI DI EFFETTI SPECIALI
Un filo rosso lega una serie di notizie,
apparentemente slegate, su decisioni
(effettuate o solo annunziate) a livello nazionale e regionali. Il ponte di
Messina, i 400 studenti eccellenti che saranno accompagnati alla laurea da uno
specifico finanziamento ministeriale, i fondi stanziati per spazi riservati
alle passeggiate dei cani a Gela o ai campetti in erba sintetica ad Aidone, a
Torretta e in altri comuni siciliani: sono solo alcuni dei mille esempi di una
medesima tendenza politico-culturale che, settimanalmente, ci consegna la
cronaca. E’ la tendenza, molto consona alla “società dello spettacolo”, di
privilegiare l’iniziativa clamorosa a effetto rispetto alla paziente fatica
quotidiana lontana dai riflettori.
Intendiamoci:
nessuna delle iniziative evocate (come di innumerevoli altre simili) può essere
considerata biasimevole in sé. Il problema è di priorità, di gerarchie di
valori: è più urgente e utile che turisti e mezzi di trasporto commerciali
risparmino mezz’ora nell’attraversamento dello Stretto di Messina o che gli
stessi trovino nell’isola una rete viaria decente? E’ più urgente e utile per
l’Italia che alcuni studenti meritevoli ma bisognosi arrivino alla laurea o che
migliaia di altri che ci sono già arrivati (e sulla cui formazione il Paese ha
investito già milioni di euro) non vadano ad arricchire nazioni straniere? E’
più urgente e utile che i ragazzini dei nostri centri abitati giochino su erba
sintetica anziché (come le generazioni precedenti) su terra battuta o che, alla
fine della partita, trovino a casa acqua corrente e fognature funzionanti?
La tragedia è
che se una classe politica cura l’ordinario, la qualità della vita elementare,
i parametri basilari dell’equità sociale, nessun elettore se ne accorge (e di
conseguenza non premia con il voto); mentre, se riesce a stupire con effetti
speciali, può moltiplicare il consenso e contare sul ritorno elettorale. Così
nei vari microcosmi della società: gli ospedali, le scuole, gli uffici
giudiziari, le redazioni dei giornali, le famiglie…Chi porta in silenzio la
carretta, con fedeltà e rigore, resta
invisibile, ignorato. Chi ama salire sul
proscenio, alza la voce, compie ogni tanto un’azione eclatante attrae
ammirazione e applausi. Se poi arriva in televisione è fatta: può vivere di
rendita per mesi, talora per anni.
Se vogliamo
essere onesti dobbiamo riconoscere che non si tratta di destra, di sinistra o
di centro. Anzi, neppure di casta o di popolo. E’ lo spirito del tempo. Forse
sarà solo la resistenza quotidiana, la contestazione caparbia di questa
“visione del mondo” con pensieri nuovi -
e soprattutto con gesti nuovi – che potremo sperare in un’inversione epocale di
tendenza.
Augusto Cavadi
www.augustocavadi.com
4 commenti:
Ciao Augusto,
bellissima e acuta la tua riflessione sul modo di procedere dell'attuale governo. Il premier annuncia continuamente fatti straordinari, "a colpi di effetti speciali" come dici con grande efficacia, senza un progetto nel futuro, con la continua immersione in un eterno presente fatto di intrattenimento, senza una linea e delle priorità. Sembra di essere a uno spettacolo di burattini con automi che si muovono continuamente: si confonde il governare con il dinamismo! Ma ormai i veri gestori del potere stanno altrove e non pensano certo al bene comune ... Intanto purtroppo il nostro Paese sprofonda e non solo per i terremoti e per le alluvioni.
Mauro
Grazie, Mauro, del feed-back (comunque non mi riferivo soltanto a Renzi)...
A.
Caro Augusto, sono d'accordo con te. Come fare a invertire la tendenza? Questo è l'impegno, oggi, per i cittadini impegnati, onesti e pensanti.
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