domenica 9 ottobre 2016

I SICILIANI SPIEGATI AI TURISTI (NONA PUNTATA)


“Gattopardo”
Settembre 2016

I SICILIANI SPIEGATI AI TURISTI
(Nona puntata)

Quando posso accompagnare a Mondello i miei ospiti stranieri,  e offrire una sobria cenetta al cospetto di uno dei golfi più belli d’Italia, avverto una vampata di orgoglio tribale. A smussare questi sentimenti sciovinisti arrivano, però, delle domande imbarazzanti. “Come mai un borgo marinaro così suggestivo” – mi chiede l’uomo della coppia – “non è chiuso al traffico? Perché bisogna cenare a pochi centimetri da un’interminabile sfilata di automobili, immersi in gas di scarico senza soluzione di continuità?”. Sorrido e alzo le spalle: una risposta plausibile non mi passa neppure per l’anticamera del cervello.
  Per cambiare discorso li invito a riprendere la nostra auto – che ho parcheggiato a Valdesi – per fargli gustare il gelato insuperabile della “Vela” a Vergine Maria. Ma, appena all’inizio del curvone dell’Addaura, mi raggiunge – precisa come una freccia apache -  una  seconda domanda. “Come mai” – chiede la donna della coppia – “tutto il lato destro della carreggiata è occupato da auto in sosta nonostante ripetuti cartelli indichino che si tratta di una zona a rimozione forzata?” Qui mi soccorre pietosa una bugia: “Rischiano, rischiano. Quando passano i vigili urbani, o  la polizia stradale, sapessi che strage di multe!” rispondo mentendo e sapendo di mentire perché a memoria d’uomo in quella zona di “villini” e di “club” della  Palermo-bene nessuno ha mai osato rischiare di multare le lussuose auto carbriolet  di politici o magistrati, alti ufficiali o mega-burocratici regionali.
  Finalmente arriviamo a Vergine Maria, sostiamo in un ampio spiazzale fuori dalla carreggiata e subito si avvicina un signore magro e allampanato, leggermente brillo, che ci chiede l’obolo di rito. “E questo signore chi è?” – mi interroga  nuovamente la “lei”. “Un posteggiatore abusivo” rispondo prontamente per prepararla al match tra me e l’interlocutore indigeno. “Non capisco bene” – insiste la mia ospite extracomunitaria (viene dall’Inghilterra). “Se è posteggiatore non può essere abusivo e, se è abusivo, non è posteggiatore”.
Il dialogo interculturale viene interrotto dall’arrivo di una pattuglia dei carabinieri che riesce a posteggiare a fatica, nella carreggiata adiacente, tra un mare di auto posteggiate a due file in pieno curvone.  Tiro, fra me e me, un sospiro di sollievo: ora vedranno, i miei cari britannici, come si rispetta la legge anche al parallelo di Tunisi! Ma è questione di un minuto e mi arriva  - per fortuna è piena estate – una doccia ghiacciata: i due militari, scesi dall’auto di servizio, non mostrano nessuno scandalo per quel ginepraio di lamiere incastrate come un puzzle. Sono educatamente in fila dal mago dei gelati per la loro brioscia di gelsi e panna.

Augusto Cavadi
www.augustocavadi.com

1 commento:

Pietro Spalla ha detto...

Questi tuoi ospiti extracomunitari sono troppo snob e rompono con tutte queste domande imbarazzanti, che si concentrassero sulle bellezze naturali di Palermo