“Gattopardo”
Settembre 2016
I SICILIANI SPIEGATI AI TURISTI
(Nona puntata)
Quando posso accompagnare a Mondello i miei ospiti
stranieri, e offrire una sobria cenetta
al cospetto di uno dei golfi più belli d’Italia, avverto una vampata di
orgoglio tribale. A smussare questi sentimenti sciovinisti arrivano, però,
delle domande imbarazzanti. “Come mai un borgo marinaro così suggestivo” – mi
chiede l’uomo della coppia – “non è chiuso al traffico? Perché bisogna cenare a
pochi centimetri da un’interminabile sfilata di automobili, immersi in gas di
scarico senza soluzione di continuità?”. Sorrido e alzo le spalle: una risposta
plausibile non mi passa neppure per l’anticamera del cervello.
Per cambiare
discorso li invito a riprendere la nostra auto – che ho parcheggiato a Valdesi
– per fargli gustare il gelato insuperabile della “Vela” a Vergine Maria. Ma,
appena all’inizio del curvone dell’Addaura, mi raggiunge – precisa come una
freccia apache - una
seconda domanda. “Come mai” – chiede la donna della coppia – “tutto il
lato destro della carreggiata è occupato da auto in sosta nonostante ripetuti
cartelli indichino che si tratta di una zona a rimozione forzata?” Qui mi
soccorre pietosa una bugia: “Rischiano, rischiano. Quando passano i vigili
urbani, o la polizia stradale, sapessi
che strage di multe!” rispondo mentendo e sapendo di mentire perché a memoria
d’uomo in quella zona di “villini” e di “club” della Palermo-bene nessuno ha mai osato rischiare di
multare le lussuose auto carbriolet di politici o magistrati, alti ufficiali o
mega-burocratici regionali.
Finalmente
arriviamo a Vergine Maria, sostiamo in un ampio spiazzale fuori dalla
carreggiata e subito si avvicina un signore magro e allampanato, leggermente
brillo, che ci chiede l’obolo di rito. “E questo signore chi è?” – mi interroga
nuovamente la “lei”. “Un posteggiatore
abusivo” rispondo prontamente per prepararla al match tra me e l’interlocutore indigeno. “Non capisco bene” –
insiste la mia ospite extracomunitaria (viene dall’Inghilterra). “Se è
posteggiatore non può essere abusivo e, se è abusivo, non è posteggiatore”.
Il dialogo interculturale viene interrotto dall’arrivo
di una pattuglia dei carabinieri che riesce a posteggiare a fatica, nella
carreggiata adiacente, tra un mare di auto posteggiate a due file in pieno
curvone. Tiro, fra me e me, un sospiro
di sollievo: ora vedranno, i miei cari britannici, come si rispetta la legge
anche al parallelo di Tunisi! Ma è questione di un minuto e mi arriva - per fortuna è piena estate – una doccia
ghiacciata: i due militari, scesi dall’auto di servizio, non mostrano nessuno
scandalo per quel ginepraio di lamiere incastrate come un puzzle. Sono educatamente in fila dal mago dei gelati per la loro brioscia di gelsi e panna.
Augusto Cavadi
www.augustocavadi.com
1 commento:
Questi tuoi ospiti extracomunitari sono troppo snob e rompono con tutte queste domande imbarazzanti, che si concentrassero sulle bellezze naturali di Palermo
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