“Repubblica- Palermo
4.8.2016
Maria Ragusa
Sin da ragazzina amava la musica in tutte le sue
versioni. Si divertiva a raccontare che, dodicenne, si era rifiutata di consegnare al confessore
il quaderno dove aveva trascritto clandestinamente le “scandalose” canzoni
d’amore che la radio trasmetteva negli anni Trenta. Una volta sposata si è
trasferita da Niscemi a Palermo per seguire il marito e allevare prima i figli
e poi, con intenso amore, l’unico nipote. Era assetata di relazioni umane:
casalinga, apriva con entusiasmo le porte di casa – nel centro della città, a
due passi dal Politeama - a ogni possibile gruppo di amici che volessero
giocare a carte o discutere un libro o confrontarsi su una tematica di spiritualità
laica. Di solito si accontentava di ascoltare e intervenire con qualche rara
battuta, pur di godere della presenza di volti nuovi. Anche da vedova, in
estate e in autunno trascorreva lunghi mesi in una campagna nei pressi di Mezzojuso
dove abitava, con gioia, la “Casa dei buoni amici”: anche lì andavano a visitarla congiunti e conoscenti, ma in misura comunque
insoddisfacente per la sua fame di compagnia e di conversazioni. Se ne è andata
serenamente, martedì 12 giugno, alle
soglie dei novant’anni.
2 commenti:
Forse questo pensiero che ho appena postato su FB si adatta bene a Lei "A colui il quale, non avrà saputo che amare corpi, forme, apparenze, la morte toglierà tutto.
Chi ama le anime, le ritroverà "- Victor Hugo -
(Gustav Klimt, Death and Life, 1916)
Il mio ricordo più antico della zia Maria è legato all'infanzia: lei era una infaticabile organizzatrice dei nostri giochi di bambini... Era piena di allegria e vitalità che sapeva comunicare a tutti grandi e piccini... Una presenza affettuosa. Lei e mia mamma erano coetanee ed erano molto legate: giovani spose, giovani madri in anni difficili. Donne speciali dotate di una forza straordinaria. Ne sentiremo per sempre la mancanza.
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