Riporto da "Viottoli", Foglio di collegamento della Comunità di base di Pinerolo, aprile 2016:
CHE FARE CONTRO IL TERRORISMO ISLAMISTA?
Innanzitutto chiamarlo col suo nome, islamista, non islamico. E per poter accusare
altri di essere seguaci deformanti di una religione, bisogna essere alieni da ogni
deformazione, che per l'Ebraismo si chiama sionismo, per l'Islam islamismo e per il
Cristianesimo cristianismo o cristianesimo costantiniano o integralismo (tutti e tre i
termini appartengono alla storia del Cristianesimo).
Uno o una cristiano/a non integralista, né costantiniano, si può dire laico, ma deve
conoscere ciò di cui parla: non basta essere ignoranti di religione, come siamo
quasi tutti/e in Italia per potersi dire laici. Infatti alla prima disgrazia tutti questi laici
dichiarati si mettono l'immagine di padre Pio sopra il letto o fanno novene e rosari
mattina e sera; chiamavano dunque laicità l'ignoranza, dimostrandosi preda di
superstizioni nel culto dei Santi e delle Madonne.
Tutto ciò premesso a me pare di poter affermare che bisogna trovare come resi-
stere al terrorismo islamista senza confonderlo con altre forme di violenza, senza
imitarlo, né percorrere strade simmetriche. Intanto dire Resistenza e non Guerra,
anche se con ciò si smentisce il papa che in questa materia può sbagliare in buona fede come chiunque; e qualsiasi buon cristiano o cristiana può smentirlo senza
far peccato né violare il recente dogma dell'infallibilità; secondo la dottrina cattolica il papa é infallibile quando avvisa che sta parlando ex cathedra, non semplicemente quando sta facendo una appassionata e commossa predica dal balcone verso la piazza san Pietro.
E facendo un altro passo avanti, cercare di ricordarsi in che la Resistenza si differenziava da una guerra e perché la si chiama Lotta di liberazione e non guerra di
liberazione, come del resto si dice lotta di classe e non guerra di classe, e clausola
di non sopraffazione di genere e non guerra contro il maschile. O peggio "quote
rosa". Le parole sono pietre, diceva Levi, bisogna stare attenti/e a come le si maneggiano.
Naturalmente ho fatto per un bel po' di anni la profe e per questo sono tanto pe-
dante.
Suggerivo di avviare la costruzione di un FBI europeo, che richiede la reciproca
cessione di porzioni di sovranità nazionale, per poter avere persone strumenti archivi informazioni spie ecc. ecc. , per non essere inglobati trascinati dal terrorismo
islamico verso la barbarie del rispondere colpo su colpo (uccidendo bambini e
bambine nati/e sotto il Corano?). E coltivare ciò che di meglio ha in sé -spesso
ignorata- la storia d'Europa, cioè la varietà, la molteplicità, non l'integrazione.
Vediamo chiaramente che l'integrazione forzata, ovunque sia stata praticata, sia
in Francia che in Inghilterra, che in Siria, che nelle colonie produce frutti di morte.
Graecia capta ferum victorem cepit, dice il motto latino giocando sul duplice si-
gnificato del verbo càpere, catturare conquistare militarmente e anche convincere acquisire a sé affettivamente. Basta davvero per oggi.
Lidia Menapace
1 commento:
Dispiace che la Menapace sulla scena politica italiana da otre mezzo secolo riduca il fenomeno terrorismo a una questione semantica dimenticando le gravi responsabilità che noi Occidentali abbiamo avuto nel destabilizzare un’area con la soppressione di Saddam e di Gheddafi. Dispiace, ma non stupisce. Gli arabi non dimenticano. Come gli elefanti.
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