Continuano le presentazioni di Mosaici di saggezze. Filosofia come nuova antichissima spiritualità.
Mercoledì 4 novembre appuntamento alle 20.15 presso la comunità di
ricerca cristiana “El Shaddai” (via Cesare Beccaria 9, Palermo) per
parlare insieme ad Augusto Cavadi del senso di una “spiritualità laica”
oggi. Il 10 novembre alle 18.00 l’appuntamento sarà invece presso la
Feltrinelli di Palermo (via Cavour 133): Maria D’Asaro e Marcello
Benfante presenteranno il volume insieme all’autore, cui abbiamo rivolto
in anticipo qualche domanda.
Come mai "Mosaici di saggezze"?Come
avviene di solito, la scelta è stata dell'editore. Fotografa il futuro
dell'umanità come lo immagino, come lo spero, come vorrei contribuire a
realizzarlo mediante questo libro. Un futuro nel quale, come le tessere
di un mosaico, le grandi tradizioni sapienziali dell'umanità (la greca,
la biblica, l'islamica, l'indiana, la cinese…) si integrino
armoniosamente in modo da offrire una guida ampia e articolata all'uomo
in ricerca di un senso nella vita. Affinché il mosaico riesca, però,
ogni tradizione deve liberarsi dalle proprie scorie e offrire - il
disegno comune - il meglio di sé. Anche la filosofia occidentale ha
molto da cui liberarsi e molto da offrire.
Il sottotitolo - "Filosofia come
nuova antichissima spiritualità" - lascia intendere che la filosofia è
stata a stretto contatto con la spiritualità e che ora questo aspetto
andrebbe riscoperto. Qual è, quindi, il rapporto tra filosofia e
spiritualità? E di che tipo di filosofia e di spiritualità si tratta nel
volume?Dire che la filosofia è stata "a stretto contatto
con la spiritualità" è riduttivo. Se per spiritualità intendiamo il
nostro modo di vivere e di relazionarci a uomini e cose, dobbiamo dire
(dopo gli studi di Pierre Hadot) che la filosofia è nata come una
spiritualità, come un modo per coltivare il meglio di sé e di
rapportarci alla società e al cosmo. Poi, dal Medioevo e con qualche
eccezione sino ai nostri giorni, si è verificata una divaricazione
disastrosa: le chiese cristiane si sono assunte il monopolio della
dimensione spirituale e i filosofi si sono concentrati sulla dimensione
intellettuale. Con il risultato di credenti devoti, ma poco critici, e
di pensatori lucidi, ma poco attenti a vivere ciò che pensano. La
proposta centrale del mio testo è di riconciliare la dimensione
spirituale (gusto del silenzio, senso della bellezza, passione per la
giustizia…) con la dimensione razionale (che accetta solo ciò che è
evidente o per lo meno ragionevole): solo insieme, queste due
dimensioni, fanno il vero filosofo. Ovviamente questa spiritualità
filosofica è una spiritualità laica, naturale, basica. Non è in
competizione con le spiritualità religiose o di matrice psicologica, ma
si autointerpreta come il fondamento - la condizione di possibilità - di
ogni altra eventuale spiritualità specifica (per esempio,
confessionale).
Notevole importanza sembra data
al dialogo e alla pratica "in comune" della filosofia. In che termini?
Quali sono le modalità concrete, al giorno d’oggi, tramite cui ciò può
avvenire? E che aspetti positivi può apportare nella vita del singolo
così come in quella della società?Ogni spiritualità è un
intreccio di idee e di azioni, di princìpi ispiratori e di esperienze
pratiche. Per questo, prima di pubblicare il libro, ho voluto
sperimentare per alcuni decenni (più precisamente dal 1983) delle
pratiche filosofico-spirituali di cui racconto nella parte finale del
libro: le vacanze filosofiche per non… filosofi; i week-end filosofici;
le cenette filosofiche per non… filosofi; le domeniche di chi non ha
chiesa e così via. Sono state coinvolte, in questo trentennio e più,
centinaia - forse sarebbe più preciso dire migliaia - di persone di ogni
età, professione, orientamento politico. Molti arrivano e vanno via per
sempre; alcuni vanno via per anni ma poi tornano; altri ancora cercando
di essere presenti più che possono perché hanno intuito che la vita
spirituale è anche vita comunitaria. Si parte dall'intimo, dall'io, ma se si resta nella sfera individuale si rischia l'autismo: solo il noi ci garantisce una (sia pur relativa) oggettività.
A chi è rivolto il volume?A
chi cerca una strada spirituale e, sinora, non l'ha trovata. A chi ha
sperimentato le proposte spirituali oggi più diffuse (ebraica,
cattolica, protestante, islamica, induista, buddhista, junghiana, new
age…) e, pur apprezzandone alcuni aspetti, nel complesso è rimasto
deluso. A chi crede che spiritualità laica non sia un ossimoro perché la
laicità non è assenza di valori, ma costellazione di valori umanamente
decisivi.
Redazione Diogene Magazine
03/10/2015
Immagine: Mosaici di saggezze esposto in Feltrinelli a Palermo.
03/10/2015
Immagine: Mosaici di saggezze esposto in Feltrinelli a Palermo.
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