“Repubblica – Palermo”, 15. 10. 2015
PINO , Il “GIARDINIERE” DI VERGINE MARIA
Quando si lascia la borgata di Vergine Maria, in direzione dell’Addaura, s’incontra una piccola
rotonda ornata di piante, arbusti e fiori. Il panorama, con le pareti
dolomitiche di Monte Pellegrino alle spalle e l’intero golfo di Palermo
davanti, è incantevole. Sino a due anni fa era un angolo – uno dei tanti della
nostra città – a perdere: rifiuti di ogni genere lo apparentavano a una sorta
di discarica a cielo aperto. Ma a
un certo punto qualcuno ha detto basta al degrado, risultato velenoso della
strafottenza dei cittadini e della inefficienza dell’Amia. Così, a sessant’anni
suonati, Pino Prestigiacomo ha deciso di
rimboccarsi le maniche per fare qualcosa di concreto..
Ogni mattina - dopo l’allenamento
di corsa podistica e prima di dedicarsi al suo giardino - dedica almeno un’ora
alla pulizia della villetta pubblica davanti casa. Gli chiedo il perché e la
risposta gli risulta così ovvia che stenta a formularla: “Qui la mia famiglia
abita da generazioni, ci sono nato e cresciuto; qui mi sono sposato, ho fatto due figli meravigliosi: è un po’
casa mia, come potrei non curarmene?”. Pino ama questi luoghi al punto che - quando
rievoca vicende storiche, canzoni, personaggi, leggende, piatti tipici,
tecniche di pesca… - non sempre riesce a trattenere le lacrime. “Ma non è stancante, con il sole o con
la pioggia, ogni santo giorno?”. Pino risponde con un’alzata di spalle. Quasi a
dire che questo impegno civico è nulla se confrontato ai quasi quarant’anni di
lavoro duro ai Cantieri Navali, dove ha introiettato vari generi di veleni che
hanno già ucciso tanti suoi compagni. Così ogni giorno – feriale o festivo - si
china a raccogliere le cartacce, le lattine di coca-cola e le bottiglie di
birra vuote che ragazzi della zona e viaggiatori di passaggio abbandonano nelle
aiuole della deliziosa terrazza verde sul mare. Spazza via anche le feci dei
cani e, se necessario, innaffia le piante. Non potrebbe sopportare che anche
questo angolo restasse, come il resto della splendida costa, una discarica a
cielo aperto: affidato agli interventi sporadici di invisibili operatori
ecologici comunali.
Come di norma per ogni innamorato, neanche Pino viene compreso. E perciò
deriso o addirittura denigrato.
“Perché non se ne sta quieto sullo sdraio a godersi in pace la pensione? Crede
forse che avrà la medaglia la valore civile? O ha già un piccolo salario supplementare
dal Comune e si vergogna a dire che è ridotto a fare lo spazzino?”. Ma, si sa,
l’amore non sente neppure sarcasmi e maldicenze. Anzi, diventa persino
contagioso. Così Giovanni Bellante, Settimo Trapani e qualche altro, quando
possono e vogliono, si affiancano a lui per alleggerirgli la fatica quotidiana.
Quanti sono i Pini in città? Dieci, cento; forse anche mille. Alcuni
(come Giovanna Tarantino) realizzano orti condivisi dalle parti di Villabate,
altri (come Maria D’Asaro) si prendono cura dei fiori nelle aiuole pubbliche
della zona Oreto, altri ancora (come Jan Mariscalco) attuano blitz improvvisi
per innestare piante in terreni abbandonati all’incuria. Una goccia, comunque, nel mare
dell’indifferenza e della cafonaggine.
Augusto Cavadi
www.augustocavadi.com
3 commenti:
Il Sig. Pino è un reperto archeologico, un esemplare di cittadino palermitano di altri tempi, legato al suo territorio perché di esso si sente figlio, perché lo sente parte integrante della sua casa. Come lo erano i palermitani-doc fino a qualche tempo fa, persone che ogni mattina provvedevano alla pulizia dell'area pubblica antistante la propria casa, la propria bottega. Altri tempi, un'altra civiltà. Grazie Augusto, per avercelo fatto conoscere. Viva il Sig. Pino e tutti quelli che come lui si danno da fare, perché è l'esempio che educa i giovani. Più delle parole.
i cittadini come il sig. Pino e come quelli che hai menzionato commuovono, caro Augusto. L'indifferenza degli altri e soprattutto degli amministratori fanno invece arrabbiare, Le barriere architettoniche ancora sono tantissime, i marciapiedi pieni di buche e di cacche di cane non si contano più, le aiuole attorno agli alberi delle strade sono piene di lattine, bottiglie e cartacce .... le strade da riasfaltare sono la maggioranza ...... e poi ci sono cittadini come il sig. Pino.... che mi sembrano come i bambini che col secchiello vogliono vuotare il mare: fanno commuovere e fanno arrabbiare!
Spero che questo articolo possa contribuire a far crescere altri Pini...perché sono sicuro (e voglio sperarlo) che tanti possono venire alla luce...e magari formare una bella pineta per tutti noi ;-)
Posta un commento