“Madrugada”,
n.99, settembre 2015-10-03
Augusto
Cavadi,
La rivoluzione, ma a partire da sé.
Un sogno ancora praticabile,
Ipoc,
Milano 2014,
pp. 106,
euro 16,00
A fronte del disimpegno, così diffuso e avvertito
soprattutto nelle giovani generazioni, l’autore propone quattro “orientamenti”
all’impegno. Il libro non è una guida ma una “ipotesi di lavoro” per chi è
desideroso di interpretare la realtà e di gestire con coerenza la propria vita.
Tra questi orientamenti uno di interesse specifico è
il darsi un progetto esistenziale, che non vuol dire programmare - abitudine
assai diffusa oggi da giovani e meno giovani - quanto avere un orientamento di
valore-guida.
Un libro attuale che si può leggere per capitoli
separati, in momenti diversi della giornata e della propria vita e, perché no ?,
anche in luoghi e in contesti differenti.
Nel suo libro, Augusto Cavadi riflette
insieme al lettore sull’impegno nella vita personale e comunitaria e lo fa
attraverso l’indicazione di tre componenti: impegno personale nella formazione
culturale; impegno sociale per gli altri e con gli altri e impegno politico in
quanto ogni azione sociale, per quanto basilare, resta insufficiente e ha
bisogno di ampiezza d’orizzonti, di lungimiranza strategica.
Avere il “senso” dell’essere significa non solo
imparare a vedere ma anche ad amare le cose per quello che sono. Così,
l’esistenza personale e collettiva sembra realizzarsi davvero solo entrando in
un circolo virtuoso, nel quale conoscere consente di desiderare, il desiderio
porta a conoscere per meglio fruire, la fruizione amorosa spinge a conoscere
più approfonditamente. Senza l’esperienza della contemplazione amorosa, o
dell’amore contemplativo, non vi è felicità. Per l’autore è felice colui che
vede ciò che ama. La presenza dell’oggetto amato rende felici. Non vi è
felicità senza amore...
Celeste Pacifico
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