“Centonove” 10.9.2015
PINO , L’ANGELO DI VERGINE MARIA
Pino Prestigiacomo ha da poco raggiunto i 64 anni. Ogni mattina fa il
suo allenamento di corsa podistica di qualche ora; poi passa a coltivare il
giardino, a raccogliere gli ortaggi, a occuparsi della manutenzione continua di
casa sua e delle case dei familiari che hanno bisogno delle sue mani
abilissime. Ma tra l’allenamento sportivo e gli affari privati, dedica almeno
un’ora alla pulizia della villetta pubblica davanti casa. E’ così da almeno due
anni. Egli nel borgo marinaro di Vergine Maria, fra il cimitero dei Rotoli e
l’Addaura, ci è nato, ci è cresciuto, si è sposato, ha fatto figli – lavorando
sodo per quasi quarant’anni ai Cantieri navali dove ha introiettato molti tipi
di veleni che hanno già ucciso tanti suoi compagni. Ama questi luoghi e quando
rievoca episodi, canzoni, personaggi, leggende, piatti tipici, tecniche di
pesca…non sempre riesce a frenare la commozione.
Ed è per questo amore che egli, ogni giorno – feriale o festivo - , si china
a raccogliere le cartacce, le lattine di coca-cola e le bottiglie di birra
vuote che ragazzi della zona e viaggiatori di passaggio abbandonano nelle
aiuole della deliziosa terrazza verde sul mare. Spazza via anche le feci dei
cani e, se necessario, innaffia le piante. Non potrebbe sopportare che anche
questo angolo diventasse, come il resto della splendida costa, una discarica a
cielo aperto: affidato agli interventi sporadici di invisibili operatori
ecologici comunali.
Come di norma per ogni innamorato, neanche questi viene compreso. E
perciò deriso o addirittura
denigrato. “Perché non se ne sta quieto sullo sdraio a godersi in pace la
pensione? Crede forse che avrà la medaglia la valore civile? O ha già un
piccolo salario supplementare dal Comune e si vergogna a dire che è ridotto a
fare lo spazzino?”. Ma, si sa, l’amore non sente neppure sarcasmi e maldicenze.
Anzi, diventa persino contagioso. Così Giovanni e qualche altro, quando possono
e vogliono, si affiancano a lui per alleggergli la fatica quotidiana. Proprio
in queste settimane una decina di vicini di casa, esasperati per la puzza che
da anni provocano i liquami che colano dai camion della nettezza urbana (strano
destino della nostra Palermo: all’inciviltà dei cittadini si somma l’incuria dei
mezzi che dovrebbero contrastarla!), dopo mesi di inutili richieste all’azienda
che se ne dovrebbe occupare, hanno deciso di imitare Pino e si sono armati di
badili, scope, tubi d’acqua, detersivi e disinfettanti. Pino l’ha saputo e avrebbe
potuto restare nella sua area, a qualche centinaio di metri dalla piazzuola
interessata. Ma ancora una volta non ce l’ha fatto a restare con le mani in
mano ed è stato tra i più
operativi della squadra improvvisata.
Quanti sono i Pini in città? Dieci, cento; forse anche mille. Alcuni
realizzano orti condivisi, altri attuano blitz improvvisi per piantare arbusti
e fiori in terreni abbandonati all’incuria. Una goccia, comunque, nel mare
dell’indifferenza e della cafonaggine. Ma ci sono e, a differenza dei dirigenti
superpagati con le tasse dei cittadini, non vanno in vacanza, lasciando la
metropoli nella m... Ignorati dai riflettori, vivono quasi sepolti nella massa:
come i semi da cui soltanto potrà nascere una città diversa e migliore.
Tutti conosciamo l’enorme,
esteticamene penoso, Altare al Milite Ignoto nel centro di Roma: non sarebbe il caso di erigere, in
dimensioni più modeste e con uno stile pù elegante, un Monumento al Cittadino
Ignoto, senza il quale la Sicilia sarebbe ancora meno ospitale di adesso?
Augusto Cavadi
www.augustocavadi.com
1 commento:
A Pino Prestigiacomo la mia stima e il mio apprezzamento. So, per esperienza personale, quanto sia difficile e poco compreso il suo impegno ...
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