“Monitor”
30.5.2015
QUANDO LA VACANZA DIVENTA FILOSOFICA
Se siete fra “i venticinque lettori” di
questa rubrica (come è noto, tanti ne prevedeva Alessandro Manzoni per I Promessi sposi, ma è stato un po’
pessimista) , certamente siete persone che non volete limitarvi a conoscere i
fatti, a registrare le cronache. Volete anche scavare un po’ più a fondo per capire le cause delle vicende storiche che attraversiamo e soprattutto gli esiti verso cui tali vicende attuali
possono sfociare. Che abbiate
la quinta elementare o siate dottori di ricerca, dal punto di vista di questa
voglia di “capire”, di “scavare a fondo” non è rilevante: miei amici con il
diploma di scuola media sono non di rado più “filosofi” di colleghi che
insegnano da decenni nei licei…
Ma per approfondire le tematiche è
importante, oltre che documentarsi con i libri, confrontarsi con le persone.
Dialogare. Pensare non contro gli
altri, ma con gli altri. Per questo
è dal 1983 che, con l’aiuto ormai decisivo di Concetta e Elio Rindone,
organizziamo ogni estate una “Settimana di filosofia per non-filosofi” in
qualche bel posto d’Italia.
Chi vorrà saperne di più sull’edizione
prevista dal 21 al 27 agosto 2015, in Trentino, può trovare tutti i dati utili
nel sito vacanzefilosofiche.altervista.org . Qui mi limito a sottolineare
due aspetti.
Il primo è che non si tratta di
sostituire il proprio segmento di “vacanza” con un “seminario di studi”, benì
proprio di sperimentare un modo riflessivo, comunitario, riposante e allegro di
fare “vacanza”. Per avere un’idea: gli unici due impegni quotidiani sono un
incontro mattutino (dalle 9,00 alle 10,30) e un incontro serale (dalle 18,00
alle 19,30). Per il resto della giornata si è liberi di passeggiare per i
prati, di esplorare i sentieri montani, di godere dalle seggiovie e dalle
funivie di panorami incantevoli…
Ma – e questo è il secondo dato che mi preme offrire – su che tematica
verterà quest’anno la “vacanza filosofica”? Sui paradossi della democrazia.
Con l’aiuto di tre filosofi (Elio Rindone, Francesco Dipalo e Giorgio Gagliano)
proveremo a capire come storicamente si è configurato il regime democratico,
quali vantaggi offre, quali rischi presenta, con quali ricette potrebbe essere
curato e preservato dalla degenerazione.
Vi ho convinto, se non a partecipare, a
dare un’occhiata al programma?
Augusto Cavadi
www.augustocavadi.com
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