http://www.libreriafilosofica.com/product/quaderni-di-diogene-2013/
sia come e-book sia come cartaceo il libro di
Elio Rindone - Francesco Dipalo - Mario Trombino,
Dio e il divino.
Quante vie sono possibili in filosofia per sapere se Dio esiste e, se esiste, per sapere chi è?,
edizioni Il giardino dei pensieri, Bologna 2013, euro 14,00
(ma si può acquistare l'intera Collana dei "Quaderni di Diogene" al prezzo speciale di euro 50,00).
Qui di seguito la mia Prefazione al volumetto: buona lettura (integrale del testo, intendo)!
IL PERCHE’
E IL COME
DI QUESTO QUADERNO
E’
dal 1983 che quasi ogni anno ci
rifugiamo, per una o due settimane estive, in una bella località montana (dalla
Verna al Passo delle Mendola, dal Monte Rosa a Erice…) per regalarci una pausa
di silenzio, di riflessione filosofica, di confronto amichevole, di
convivialità. La finalità è semplice: dare ad alcuni filosofi di professione la
possibilità di incontrarsi con un gruppetto di filosofi per passione che nella
vita quotidiana sono impegnati in altro (magistrati e operai, assistenti
sociali o medici, imprenditori o maestre elementari…). Altrettanto semplici,
essenziali, le modalità di svolgimento: un seminario dalle 9 alle 10,30 del
mattino e un altro dalle 18,30 alle 20. Per il resto, tempo assolutamente
libero: per leggere o passeggiare, meditare o fare turismo, chiacchierare al
bar in compagnia o girovagare da soli in bicicletta.
Ognuno di noi, insomma, vive con una propria intenzionalità e con una
propria tonalità le ormai trentennali “vacanze filosofiche per non…filosofi”,
accomunato agli altri partecipanti dall’interesse per il tema dell’anno:
l’amicizia o il dolore, il tempo o il linguaggio, l’amore o l’impegno politico
e così via.[1]
Nell’estate del 2013 (più precisamente dal 24 al 30 agosto) il luogo
prescelto è stato Leonessa, accogliente località turistica del rietino, e “il
divino al vaglio della filosofia” la tematica proposta. Più d’una persona che non ha potuto
partecipare all’esperienza ci ha chiesto di recuperare, per quanto possibile, i
contenuti veicolati. Da qui l’idea
del volumetto che avete in mano e che, per ovvie ragioni, restituisce solo i
testi su cui si sono basati i tre ‘facilitatori’ (o, secondo i casi,
‘complicatori’) per impostare la conversazione collettiva a ogni incontro: la
ricchezza dei vari interventi estemporanei dei trenta partecipanti
all’iniziativa è stata salvata, e restituita, solo in parte grazie ai brevi
resoconti che chiudono il libretto.
Come si evince dalle tre relazioni che
state per leggere, il filo seguito è stato storico e teoretico a un tempo. Elio
Rindone (grazie alla sua doppia formazione filosofica e teologica) ha lumeggiato
l’idea del divino presso i greci, nella tradizione ebraico-cristiana e, infine,
nel Medioevo, riportando con fedeltà le “vie” tomistiche dal mondo a Dio senza
tacere le sue riserve sulla affidabilità razionale di tali “vie”.
Mario Trombino si è concentrato
sulla pretesa della Modernità di trattare la questione di Dio con i metodi e
gli strumenti euristici della razionalità umana, a suo avviso inscindibilmente
scientifica e filosofica, come dimostrerebbero i testi di Newton, Cartesio,
Spinoza e colleghi. Una pretesa irrinunciabile perché, quando si abbandona la
ragione come facoltà per pronunziarsi sul divino, dall’ambito proprio del
pensiero filosofico si scivola nel sociologismo o nello psicologismo. Non si
parla più se Dio ci sia o meno, ma solo se l’uomo – come collettività o come
individuo – ne avverta o meno il bisogno interiore.
Feuerbach, Nietzsche, Sartre,
Wittgenstein sono alcuni degli autori che – secondo Francesco Dipalo – hanno
destrutturato ogni pretesa, antica e moderna, di attingere il divino mediante
analisi concettuali e dimostrazioni argomentative: così facendo, hanno non solo
seppellito per sempre una certa idea di Dio come Essere supremo, ma anche - quasi mai intenzionalmente – spianato
il terreno per nuove prospettive religiose in cui alla dimensione dogmatica e istituzionale subentra, un po’
come nelle sapienze orientali quali il buddhismo, la centralità dell’esperienza
interiore e della prassi quotidiana ‘laica’.
Pleonastica l’osservazione
conclusiva: questi sei giorni son serviti più a riaprire nell’intelligenza e
nell’animo dei partecipanti la questione del divino che a definirla, in
positivo o in negativo. Ciò è molto in sintonia con “lo spirito del tempo” che,
spazzate le certezze granitiche dell’Ottocento, sembra concedere solo la possibilità o di una fede inquieta
o di un’inquieta miscredenza.
Augusto Cavadi
www.augustocavadi.com
[1] Le "vacanze filosofiche per...non
filosofi", avviate sperimentalmente sin dal 1983, si sono svolte
regolarmente dal 1998. Per saperne di più si possono leggere: A. Cavadi, Quando ha problemi chi è sano di mente.
Breve introduzione al philosophical
counseling (Rubbettino, Soveria Mannelli 2002) oppure Autori vari, Filosofia praticata. Su consulenza
filosofica e dintorni (Di Girolamo, Trapani 2008) oppure, A. Cavadi, Filosofia di strada. La filosofia-in-pratica
e le sue pratiche (Di Girolamo, Trapani 2010). È attivo anche il sito
www.vacanzefilosofiche.altervista.org curato da Salvatore Fricano (Bagheria).
Nessun commento:
Posta un commento