“Centonove” 15.11.13
QUANTE CHIESE NELLA CHIESA CATTOLICA?
Già con Giovanni Paolo II e con Benedetto XVI, nonostante la loro
visione monolitica di chiesa e la loro pratica di governo monarchica, la Chiesa
cattolica appariva più un arcipelago che un continente. A maggior ragione la
stagione di papa Francesco - che è
un conservatore in dottrina ma in grado di relativizzare, proprio in rinnovata
sintonia con il vangelo di Gesù,
il piano dottrinario rispetto al piano della testimonianza esistenziale
e dell’operatività agapica – sembra configurarsi come un recupero del legittimo
pluralismo ecclesiale, secondo l’antico adagio: unitas in necessariis, libertas in dubiis, charitas in omnibus. Ma
cosa intendere per “cose necessarie”? Come avvertono
Valerio Gigante e Luca Kocci, in questa mappa intelligentemente articolata del
cattolicesimo italiano odierno (La Chiesa
di tutti, Altroconsumo, Roma 2013, pp. 192 , euro 14,00), non
si tratta certo dei “principi non negoziabili” di cui si sono eretti
difensori papi e vescovi degli ultimi trent’anni e che “si riducono fondamentalmente a tre questioni: la
difesa della vita dal concepimento alla morte naturale, con la condanna,
quindi, di aborto ed eutanasia e con severe restrizioni alla ricerca
sull’embrione e sul gene umano; la difesa del matrimonio tra uomo e donna, con
la conseguente censura di ogni altra forma di convivenza e di unione, sia
omosessuale che eterosessuale; la difesa della libertà religiosa e di
educazione, ovvero il sostegno economico dello Stato alle scuole cattoliche”
(p. 93) . Veramente e unicamente necessario,
per la comunione ecclesiale, è riconoscere nel messaggio di Gesù il criterio di
giudizio e di azione nella storia, sempre più intrigata e complessa,
dell’umanità: che è un messaggio di dignità delle persone, di rispetto del
travaglio delle coscienze, di predilezione per chi è povero o malato o
straniero o emarginato dalla società dei benpensanti.
Da venti secoli, nonostante
deformazioni interpretative e infedeltà comportamentali, ci sono stati nella
chiesa movimenti e piccoli gruppi che hanno cercato di mantenersi fedeli a
questo “essenziale” (che si potrebbe ridurre alla libertà e alla carità
previste nell’adagio latino): il libro di Gigante e Kocci danno conto delle
idee, delle prassi e delle vicende di quelle comunità dissenzienti o perplesse, in ogni caso minoritarie, che - nate sull’onda del Concilio Vaticano
II – sono riuscite a resistere alla tentazione di derive dispersivamente
estremistiche come al ‘riflusso’
di questi terribili decenni all’insegna dell’individualismo, del profitto a
ogni costo e del potere legale o meno sui concittadini. In particolare i due autori - che coniugano ancora una volta la
preparazione culturale di docenti con la vivace curiosità di cronisti – raccontano
sei esperienze di chiesa “dal basso”: l’Isolotto di Firenze (“l’eresia che
salva”), la comunità di base di Pinerolo (con la sua attenzione specifica agli
omosessuali credenti), Casa Rut di
Caserta (“una comunità di liberazione”), la comunità San Francesco
Saverio di Palermo (con i suoi “reverendum” o, più seriamente, referendum
consultivi per conoscere le reali convinzioni dei fedeli partecipi delle
liturgie domenicali sui temi caldi dell’attualità), la Comunità delle Piagge di
Firenze (che diventa fucina di iniziative vulcaniche: doposcuola per i
ragazzini, corsi di italiano per gli stranieri, attività di recupero e
riciclaggio del ferro nonché per l’inserimento lavorativo di persone
svantaggiate; mercatino del riuso; bottega del commercio
equo e
solidale; gruppo di acquisto; microcredito e Fondo etico e sociale; progetti di
agricoltura biologica, accoglienza, vita in comune; laboratori politici,
iniziative editoriali…) ; il Centro studi biblici “Giovanni Vannucci” di
Montefano nelle Marche (animato da alcuni Servi di Maria, tra cui
l’infaticabile e spiazzante Alberto Maggi, ormai punto di riferimento di
un’esegesi fondatamente rivoluzionaria).
Oltre queste sei
esperienze, il lettore interessato troverà alla fine una sorta di “pagine
gialle dell’altra Chiesa” in Italia: regione per regione potrà rintracciare
(anche grazie ai riferimenti sul web) comunità cristiane di base; gruppi
fenmminili/femministi; reti di
comunità impegnate a vario titolo e con vari metodi per una riforma della
Chiesa cattolica; centri di
ricerca teologica, biblica e spirituale; associazioni dedite in particolare
alla pace e alla nonviolenza;
organizzazioni più orientate sulle tematiche sociali, economiche e
politiche; associazioni culturali; gruppi gay credenti; aggregati di cattolici
democratici; coordinamenti di preti sposati. Insomma: una guida utile , per
certi versi insostituibile, per chi voglia conoscere e incontrare delle
modalità di vivere la fede cristiana abbastanza diverse (talora radicalmente
diverse) rispetto all’asettica burocrazia liturgica della stragrande
maggioranza delle nostre parrocchie e dei nostri conventi.
Augusto Cavadi
(www.augustocavadi.com)
1 commento:
Grazie per il tuo commento alla "Molte facce"; lucido e immediato, come sempre!
Abbiamo già comunicato l'intenzione di comprarne un certo numero di copie e la disponibilità a presentarlo anche a S. Saverio.
Il momento mi sembra propizio anche perché alcuni degli interrogativi prima affrontati in cominità sono rimbalzzati nel questionario inviato per il prossimo sinodo: finalmente!
Un abbraccio e alla prossima... "Libertà di parola", che, dopo aver visto la bella copertina di Bice, avrei titolato volentieri "Fioritura della Parola"!
Cosimo
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