lunedì 7 gennaio 2013

Gaetano Farinelli su “Il Dio degli leghisti”

“Madrugada”,
dicembre 2012, 88.

Augusto Cavadi
IL DIO DEI LEGHISTI
Edizioni San Paolo

Vengo a conoscenza di questo libro il giorno in cui l’autore sale da Palermo a Cittadella, una roccaforte della Lega, a presentare la sua opera. Il titolo è curioso, provocatorio. Avere un proprio Dio non è cosa nuova; ma può nascondere un interesse privato. Perciò mi metto in viaggio per scoprire il santuario di questa divinità. La mappa tracciata dall’autore è bene articolata; scrive infatti che la Lega nasce come reazione alla corruzione ed al meridionalismo; reattiva alla globalizzazione, predica il regionalismo. Propone il federalismo ma mira alla secessione. Il rifiuto dello stato avvicina la Lega alla mafia ed alla chiesa. Usa una violenza verbale pesante e mira al potere. La conduzione del partito è molto legata al suo leader. Ha una forte intonazione xenofoba e un insistente volgare maschilismo. Coltiva una religione panteista ( il dio Po), ma protegge la esposizione del crocefisso nei luoghi pubblici, perché simbolo della tradizione e porta fortuna; parteggia per una chiesa tradizionale, locale, ma disprezza la religione altrui; dichiara guerra alla costruzione delle moschee, ed in questo riceve il consenso di qualche prelato cattolico. Riduce l’amore del prossimo all’amore per il vicino e propone leggi contro lo straniero, che sbarca in Italia, considerato clandestino e fuori legge.
La chiesa in blocco non è difensora del leghismo, ma ci sono nella chiesa dei prelati che per una forma di baratto iniquo, considerano la Lega cristiana, perché difende i valori non negoziabili ( vedi aborto, coppie di fatto, fecondazione assistita, ecc. testamento biologico) ;
L’autore analizza e confronta gli scritti e le voci che hanno accompagnato la storia del partito. Registra le voci leghiste in difesa di una certa tradizione cristiana, ma evidenzia le loro accuse nei confronti del Cardinale Martini e il cardinal Tettamanzi di Milano. Segnala quindi la discriminazione che la Lega propone tra preti tradizionali e pretucoli catto-comunisti; quelli del pre-concilio e quelli del concilio.
Alla fine del percorso, della lettura del libro mi trovo davanti a un dio ambiguo, una specie di Dio Giano bifronte, dio della pace e della guerra, che coltiva l’amore del vicino e l’odio per il meridionale , per lo straniero. Un dio pericoloso, che mescola il falso con il vero. Un dio con la croce e con la spada.

Gaetano Farinelli

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