L’incontro con lo scrittore, giornalista, filosofo e teologo Augusto Cavadi è stato un grande arricchimento per tutti i presenti nella sala piena della biblioteca del palazzo centrale dell’università di Catania. Si sono toccati molti argomenti interessanti e non sono mancati neanche i consigli per gli aspiranti giornalisti e non solo.
Appunto si è detto che una grande parte dei giornalisti sono stagisti senza remunerazione ed ora non ci sono più posti nemmeno per quelli! Allora qual è il consiglio che lo scrittore ha dato a noi giovani, quello di specializzarsi il più possibile. Perché siamo un po tutti tuttologi che possiamo parlare e scribacchiare tutti di un po di tutto, ma se un giornalista è un esperto di economia e sa scrivere di economia con la competenza dell’economista ma ha la “fluently” del giornalista, allora si che il giornale avrà bisogno di un professionista simile, così ad es. se uno è esperto di tecnica cinematografica ha la competenza ma sa usare un linguaggio efficace senza troppi tecnicismi, sicuramente sarà una persona ricercata da un giornale. Il consiglio di Augusto Cavadi poi è valido direi anche per altri ambiti ad es. per gli ingegneri, per i programmatori e un po' per tutti quelli che conoscono una tecnica in maniera approfondita e saranno più ricercati e pagati di chi ha competenze più generiche.
Si è parlato naturalmente anche di tematiche riguardo gli interessantissimi libri dello scrittore, “il Dio dei leghisti” e “il Dio dei mafiosi” edizioni San Paolo, l’uno del 2012, l’altro abbastanza recente del 2009. A questo proposito è molto interessante il punto di vista dello scrittore per quanto riguarda i gruppi politici, culturali e sociali che spesso non hanno una propria visione del mondo e invece ereditano la mentalità dominante inconsapevolmente, pur magari dicendo di professare tutto un altro credo. Non è solo il problema della crisi delle ideologie, si tratta di una crisi del pensiero, della libertà del pensiero e rappresenta quindi un problema di democrazia. Perché se uno si presenta come democratico o addirittura cristiano o cattolico o di sinistra e poi considera lo stato come un fascista, le donne come un fascista, i lavoratori come un fascista, allora la contraddizione diventa un pericolo piuttosto.
Si è parlato anche delle condizioni dell’editoria siciliana di come ci siano solo le note testate siciliane e non c’è stato ad esempio posto per una versione catanese di Repubblica un po' per volontà dell’editore Ciancio che ha ostacolato sicuramente la concorrenza un po anche per motivazioni relative al mercato, agli introiti pubblicitari che qui scarseggerebbero ancor prima che per la mancanza di lettori.
L’incontro con lo scrittore è stato ricco di spunti e possibilità di aprire dibattiti su vari temi. Il pubblico presente in sala ha capito di stare di fronte ad un intellettuale libero, merce rara in questa società così omologata, per questo segnaliamo il blog di Augusto Cavadi dove è possibile anche contattare l’autore, disponibilissimo nei confronti degli studenti e aspiranti giornalisti presenti in sala.
da: http://www.siciliapop.com/2012/06/09/incontro-con-augusto-cavadi-per-trovare-lavoro-bisogna-specializzarsi-di-piu/
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