Un gruppo di amici italiani in Gran Bretagna mi ha chiesto un aggiornamento su Ferrandelli e, più in generale, la situazione a Palermo in vista delle prossime amministrative.
Non ho le idee molto chiare, tanto meno sul “da fare”. Comunque…
http://www.timesofsicily.com/?p=1652
Il testo originale in italiano
(tenere presente che l’ipotesi ventilata di un secondo candidato di centro-sinistra si è materializzata con l’autocandidatura di Leoluca Orlando):
Fabrizio Ferrandelli è un trentenne noto in città per la sua felice bivalenza: attività sociale, fuori dal Palazzo, da un lato; consigliere comunale, dentro il Palazzo, dall’altro. Un aggregato di movimenti (più o meno consistenti, in tutto circa quaranta) hanno dato vita a un cartello elettorale (denominatosi “Palermo più”) con l’intento di rappresentare – nelle istituzioni locali – le idee e gli interessi della società civile: quando hanno dovuto scegliere un candidato a sindaco su cui puntare è stato abbastanza logico ‘adottare’ l’anfibio Ferrandelli.
In campagna elettorale egli e il suo staff hanno ritenuto opportuno evitare di procedere con un’identità propria, esterna e estranea alle logiche di partito, e si sono alleati con un partito di centro-sinistra, il PD (Partito democratico). Anzi, per essere precisi, con metà del PD: quella metà che trova conveniente collaborare con il governatore di centro-destra Raffaele Lombardo e che, perciò, non condivide la scelta del PD ‘ufficiale’ di candidare - insieme ad altri partiti di sinistra – l’eurodeputato Rita Borsellino, sorella di uno dei giudici uccisi dalla mafia nel 1992.
A questo punto la situazione a Palermo è confusa. Ferrandelli ha vinto (sia pure per pochi voti) le primarie che, in alcuni casi, si sono svolte in maniera irregolare e il PD, questa volta nella sua interezza, lo ha nominato candidato ‘ufficiale’ alle elezioni comunali del 6 e 7 maggio; ma numerosi estimatori – come me – sono rimasti delusi perché ritengono che sia stato tradito e abbandonato il progetto di una “lista civica” che potesse, finalmente, dettare le regole etiche ai partiti, senza farsi manovrare da vecchie volpi abbarbicate alle poltrone del potere. Vincerà Ferrandelli le elezioni anche se dovesse competere non solo con due candidati di centro-destra ma, probabilmente, anche un altro candidato di sinistra? Ai posteri l’ardua sentenza. Ma si tratta di una posterità ormai vicina, a meno di due mesi. E’ possibile che anche qualcuno di noi, oggi ancora vivo, potrà sopravvivere e vedere la conclusione di una vicenda pirandelliana.
Augusto Cavadi
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