In Nevegal la vacanza è una filosofia
Mercoledì 1 Settembre 2010
Vacanze filosofiche in Nevegal per 40 «non filosofi» provenienti da tutta Italia, e pure da Parigi. Ci si riposa, si fanno belle escursioni sotto al Col Visentin. Senza dimenticare che il pensare, il discutere, il riflettere può entrare bene dentro il pacchetto ferie. Ecco che - ospiti dell’hotel Olivier - i non addetti ai lavori due volte al giorno guidati da quattro professionisti della filosofia (dalle 9 alle 10.30 al mattino e dalle 18 alle 19.30 alla sera) si ritrovano intorno a dei testi fondamentali. Dalle cui pagine si prende uno spunto per confrontarsi e per elaborare la propria idea. Ogni anno gli appassionati di vacanze filosofiche seguono un argomento differente: l’amore, il linguaggio, il tempo, il dolore. In Nevegal il filo rosso è dato dalla parola libertà, declinata da filosofi dell’antichità, medievali, moderni e contemporanei. Nessuna storia della filosofia, si badi bene.
«Per noi è solo un modo per esercitare la possibilità democratica di pensare, che non è di un élite di persone del settore - precisa il coordinatore, il filosofo Augusto Cavadi -. I partecipanti sono ingegneri, maestri elementari, magistrati, geometri, avvocati, operai».
Il senso di questo approccio filosofico, insomma, sta solo nel suscitare riflessione critica: «Il rischio oggi è l’imbonimento pubblico, dato anche dai media, per cui tutto si riduce a slogan e invettive - spiega Cavadi -. Le vacanze filosofiche sono così una bella esperienza perché, anche se non si è d’accordo, si rispetta sempre l’altrui personalità».
Per informazioni visionare il sito internet www.vacanzefilosofiche.it.
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