lunedì 2 agosto 2010

Bruno Vergani recensisce il mio “Filosofia di strada”


Sul quotidiano telematico (gratuito) www.cronachelaiche.it del 29 luglio 2010 è stata ospitata una bella recensione di Bruno Vergani ad uno dei miei ultimi libri.
Sono sinceramente grato a Bruno perché, essendo egli un filosofo di vocazione e di tempra (non di mestiere), so quanto pesano le sue parole di uomo onesto e saggio impegnato nel lavoro creativo delle mani e nei rischi quotidiani del commercio.
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Augusto Cavadi, “Filosofia di strada. La filosofia-in-pratica e le sue pratiche”, Di Girolamo, Trapani 2010.

Filosofia di strada
Nei licei e nelle università non si “fa” filosofia, ma si insegna storia della filosofia. Raro, in ambienti accademici e non solo, un approccio alla materia che favorisca percorsi praticabili, che permetta azioni consapevoli, che suggerisca prassi politiche. La filosofia pratica è disciplina che ci emancipa da questo approccio intellettualistico, perché offre metodi e strumenti per renderci attori consapevoli del percorso personale e collettivo che l’esistenza esige.

Conoscere la filosofia, i suoi esponenti, i suoi metodi non per mera e neutra erudizione, ma per mettere alla prova quel pensiero oggi, per declinarlo qui e ora, sperimentando nella concretezza del vivere quotidiano quei percorsi e contenuti, per verificare se e quanto rispondono alle domande fondamentali dell’essere, dell’esistere, del realizzarsi e del morire, per inventare ipotesi originali e iniziare percorsi inesplorati.

La filosofia pratica da alcuni decenni si sta diffondendo in occidente e Cavadi, pioniere della materia, spiega e testimonia in questo saggio cos’è e come si pratica. Fatica (pp. 350) specialistica ma nel contempo di indubbio interesse per molti. Specialistica perché insegna le origini della filosofia pratica, rendiconta gli sviluppi e le applicazioni sul campo, approfondisce in dettaglio il confronto dialettico con gli esponenti storici delle diverse “pratiche filosofiche” e delle relative scuole. Affronta in profondità il rapporto, talvolta ostico, con le discipline contigue, analizzando le possibilità di alleanza e i confini teoretici, pratici e deontologici; le sinergie e reciproci rischi di ingerenza rispetto a figure come lo psicologo, lo psichiatra e, razza in via d’estinzione tuttavia trattata, i direttori spirituali.

Approfondimenti specifici utili anche per i non addetti ai lavori che per analogia possono agilmente trasporre le tematiche specialistiche in contesti allargati o più prossimi; essendo il campo di lavoro il pensiero umano stesso, di fatto la filosofia pratica è applicabile a tutto e a tutti: dimensioni personali e collettive, familiari e sociali, professionali e artistiche, spirituali e politiche.
Qui sta, per il non addetto ai lavori, l’opportunità ma anche il rischio: un fai da te inevitabilmente approssimativo e autoreferenziale, senza un compagno di viaggio competente, può condurre all’equivoco, alla confusione, alla perdita di tempo, allo smarrimento.

La filosofia pratica non è banalizzazione, non è un approccio “new age” alla filosofia. Qui Cavadi tira fuori gli attributi del filosofo e chiarisce in profondità, spacca il capello in quattro esponendo con rigore scientifico la disciplina della filosofia pratica attraverso puntuali ed esaurienti connotazioni epistemologiche.
Non so se oggi per la strada si affrontino le faccende dell’essere, dell’esistere e del relazionarsi con questo metodo e competenza, comunque l’Autore così ha titolato: “Filosofia di strada”.
Poi ha aggiunto “La filosofia-in-pratica e le sue pratiche” il titolo vero.
Libro assolutamente da leggere e vivere.

“Filosofia di strada. La filosofia-in-pratica e le sue pratiche”
Augusto Cavadi
Di Girolamo Editore, Trapani 2010, euro 28,00

Bruno Vergani

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