Repubblica – Palermo 20.12.2009
Sébastien Charles
L’IPERMODERNO SPIEGATO AI BAMBINI
Bonanno
pagine 155
euro 14
Quanti tra noi hanno i capelli brizzolati ritenevano, negli anni del liceo, di vivere la modernità. Poi, dopo il 1968, all’università hanno imparato di esser transitati in un’epoca successiva: la post-modernità. Da qualche tempo però gli viene notificato un contro-ordine: ne L’ipermoderno spiegato ai bambini, per esempio, Sebastien Charles, sostiene che “noi abbiamo oramai a che fare non con una rottura nei confronti della modernità ma con la sua radicalizzazione, non col postmoderno ma con l’ipermoderno”. Infatti i “princìpi costitutivi della modernità” (quali “la razionalizzazione tecnica del mondo, l’economia di mercato, la democratizzazione dello spazio pubblico e l’estendersi della logica individualistica”) non solo non sono rifluiti, ma anzi non hanno cessato di guadagnare terreno. Che è poi un altro modo di chiamare il nostro tempo “ultra-moderno” o “metamoderno”: insomma la “seconda modernità” in cui siamo immersi senza aver mai abbandonato la prima.
Come spiega nella nota introduttiva Davide Miccione, acuto curatore dell’edizione italiana, l’autore canadese dà prova di un pensiero “umile-presuntuoso”: presuntuoso perché cerca di definire la multiformità del contemporaneo; umile perché sa di non poter includere tutto in una sola categoria e che “ciò che c’è da capire sembra essere il fatto che non ci sia granché da capire”.
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