Repubblica – Palermo 24.1.09
AFFAMATI DI PANE E DI AFFETTI
“Svegliati, o tu che dormi!”: l’invito - che san Paolo rivolgeva alla chiesa di Efeso nel I secolo - non ha perso di attualità neppure per le chiese cristiane del XXI secolo. Questa, almeno, la convinzione di quelle Comunità Missionarie del Vangelo siciliane che ogni anno convocano a Cefalù centinaia di simpatizzanti per tre giorni di studio, discussione e preghiera (con teologi e testimoni da ogni parte d’Italia) e, poi, puntualmente, pubblicano gli Atti. Così è stato anche per l’edizione del novembre 2007 ed è così in libreria da pochi giorni un volume davvero interessante (Autori vari, Quando la coscienza è addormentata, Cittadella, Assisi 2008, pp. 294, euro 15.90) non solo per i credenti in cerca di consapevolezza critica (che, troppo spesso, “vanno a messa la domenica con la stessa faccia di quando vanno a fare la denuncia dei redditi”) ma, più ampiamente, per un pubblico sensibile alla “terrificante ingiustizia invalsa come comune denominatore nelle situazioni di povertà, violenza, solitudine che attanagliano tutti i settori della società, della politica e, con doloroso rammarico, anche della vita ecclesiale”. Come precisa l’arcivescovo di Palermo, Paolo Romeo, “mentre noi ci abbeveriamo di una cronaca che non fa altro che destare terrore, sconcerto, seminare rabbia, si creano le premesse per le quali i poveri saranno sempre più poveri, ed aumenta il numero di chi vive nella miseria”.
Nino Trentacoste, curatore del volume, spiega nell’introduzione che i vari interventi pubblicati si snondano su tre piste principali: “il mondo degli affamati non solo di pane, ma anche di affetti”; “la violenza che direttamente o indirettamente tutti subiamo”; “la solitudine come situazione pesante e drammatica nella quale si può trovare chi è abbandonato e privato del sostegno affettivo, ma anche come segno ed espressione di una scelta libera e responsabile di vita, non come chiusura egoistica ma apertura sconvolgente verso tutti”.
Sul primo tema molto bello - tra gli altri - l’intervento di don Cosimo Scordato che, anche alla luce del suo ormai pluridecennale impegno all’Albergheria, ha fatto “appello al servizio specifico della Chiesa, spingendola verso l’assunzione piena dei problemi della gente a partire dagli ultimi e verso la sperimentazione di forme di ecclesialità che prendano ispirazione anche dalle forme laiche della partecipazione (democratica)”.
Sul secondo tema, accanto ad interventi intriganti (di Tonino Dell’Olio, Vittorio Teresi e Rita Borsellino) sulla questione dell’atteggiamento dei credenti nei confronti della mafia e della ‘ndrangheta, sono state riportate delle relazioni su cui è meno facile concordare: per esempio quando il medico e bioetico Salvino Leone tratta della eutanasia come caso di “violenza contro l’estrema debolezza”, dimenticando di rilevare che l’eutanasia presuppone sempre e comunque una volontà (attuale o anticipata) del morente.
Sul terzo tema merita d’essere segnalata almeno la relazione dello psicologo nisseno Piero Cavaleri che, a proposito di persone che vivono separate dal coniuge, ha denunziato nel giro dei loro conoscenti “il meccanismo diabolico per cui l’altro viene in qualche modo emarginato, escluso”, mentre sarebbe “importante creare una congiura ‘in positivo’ attorno a chi è solo”. Il biblista, padre Alberto Maggi, ha da par suo concluso con una omelia in cui, senza peli sulla lingua, ha lamentato il “meccanismo perverso inventato dalla religione: ci sono persone alle quali si fa credere di essere impure per la loro situazione morale, religiosa, sessuale. Chi li può salvare sarebbe solo il Signore. Ma siccome sono impure, non possono avvicinarsi al Signore”. Risultato: la religione produce l’inverso di ciò che promette: “persone senza speranza”.
RIQUADRO:
Dal 2002 i convegni di Cefalù - cui partecipano attivamente biblisti, teologi, filosofi, psicologi, sociologi, monaci, vescovi, docenti liceali e universitari, politici - sono ormai diventati un appuntamento tradizionale. Sono organizzati, in collaborazione con un centro di spiritualità di Assisi (la Pro Civitate Christiana) che è anche titolare di un’antica e vivace attività editoriale (sotto la sigla Cittadella), da un’associazione cattolica (Comunità Missionarie del Vangelo) sorta a Palermo “nel fervore postconciliare come risposta operativa al ruolo e alla responsabilità del laicato”. Ogni anno si avvicendano sul podio relatori diversi, a seconda degli argomenti in agenda, ma il filo rosso di ogni convegno - e, sinora, di tutta la sequenza dei convegni - è affidato ad un presbitero marchigiano dell’Ordine dei Servi di Maria: Alberto Maggi, infatti, che è fondatore del Centro Studi Biblici «G. Vannucci» a Montefano (Macerata) e fecondissimo autore di best-sellers, è diventato di fatto il leader intellettuale e morale di questo movimento che, in clima di generale restaurazione, intende mantenere vive le istanze critiche e progressive nell’ambito della Chiesa cattolica.