“Repubblica - Palermo”
16.11.08
GIUSEPPE GIOIA
Libertà e amore
Vita e Pensiero
Pagine 245
20 euro
La storia della filosofia occidentale è stata visitata da un ospite discreto ma inquietante: Gesù di Nazareth. Di solito si fa di tutto per cancellarne le tracce: Giuseppe Gioia, mite e tenace pensatore palermitano, in questo libro (Libertà e amore) dal sottotitolo eloquente (Filosofia ed esperienza cristologica) si impegna in direzione opposta. Prova a schizzare la bozza di una possibile “filosofia cristica”. In particolare egli mostra un tassello del futuro mosaico: nel Figlio di Dio fattosi carne “libertà” e “amore” non sono inversamente proporzionali perché, nella sua vicenda terrena, l’uomo si rivela capace di essere liberamente “desiderio di Dio” e Dio di essere “desiderio dell’uomo”.
Meditando le pagine, scritte con passione pari alla precisione concettuale, il lettore elabora motivi di consenso non scevri da perplessità: il Cristo in questione - il Cristo della dogmatica ecclesiale e dell’esperienza dei mistici - è ancora il Gesù della storia consegnatoci dai vangeli? Ne è almeno un’immagine esplicitata o non piuttosto una caricatura enfatizzata?
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